Fregio ornamentale con trofei d'armi e imprese di Federico II Gonzaga
dipinto
1520-1525
Leombruno Lorenzo (cerchia)
1477/ 1537
Otto frammenti di un affresco strappato e applicato su di un supporto in alluminio
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
alluminio
intonaco/ pittura a fresco
-
ATTRIBUZIONI
Leombruno Lorenzo (cerchia)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
- INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE All'interno del Palazzo Ducale, il vasto salone dei Capitani occupa l'intera estensione di una rocchetta di origine tardo-medievale, nota come revellino di San Nicolò. Le quote attuali, frutto dei lavori conclusi negli anni Settanta del Cinquecento per il duca Guglielmo, non corrispondono a quelle originali. Lo dimostra il fatto che nell'ambiente soprastante la sala dei Capitani si trovava un fregio ad affresco che ne seguiva l'intero amplissimo perimetro. Questo fregio viene strappato negli anni Sessanta (nel 1968 per la Ragozzino 2003, p. 181 nota 35; "attorno al 1960" per Berzaghi 2003, p. 233) e oggi ne rimane, in sito, l'impronta sottostante. La presenza di questa decorazione - che forse è ritenuta da Cottafavi (1929, p. 429) una continuazione del murale cinquecentesco (il Giuramento di Luigi Gonzaga) sottostante - ci costringe a immaginare che il soffitto della sala al piano nobile fosse, prima dell'intervento guglielmino, a una quota decisamente più bassa, poiché il fregio rimane oggi appena superiore al solaio mentre in origine doveva trovarsi a una discreta altezza. Gli affreschi appartengono, come giustamente hanno rilevato Berzaghi (2003, p. 233) e la Ragozzino (2003, p. 154), a una fase decorativa realizzata su committenza di Federico II e anteriore alle ristrutturazioni di quella zona del Palazzo avvenute sotto la direzione di Giulio Romano nel 1536-1539; sono però inventariati nel 1973 proprio come opere della scuola del Pippi. Che gli affreschi siano realizzati su committenza di Federico II è indubbio, per la presenza di una sua impresa araldica, il Monte Olimpo, accompagnata dal motto "FIDES" (su cui: Malacarne 1992, p. 125); anche l'iniziale "F" allude evidentemente al suo nome, mentre l'episodio di Marco Curzio gettatosi nella voragine non sembra essere una sua impresa particolare. Il revellino di San Nicolò fa quindi parte, negli anni Venti del Cinquecento, dell'appartamento di Federico II in Castello (Berzaghi 2003, p. 233). L'alta qualità del fregio si evince dalla grande varietà delle soluzioni decorative, poiché non vi è un unico modulo o cartone ripetuto e ribaltato, come consuetamente avviene; sull'architrave grigio-azzurrino corrono du file di perline color ocra e un festone con foglie di quercia e di alloro. Nel fregio si dipana una teoria di armi e armature, castelli e oscilla, l'emblema del Sole, l'egida, bandiere e pennacchi; pilastrini con una tabula ansata (che nella sala fungevano da elementi angolari) e nastri fluttuanti spartiscono ritmicamente le campiture. Il disegno è inoltre costruito su linee diagonali, incrociate e parallele. Al principio del terzo decennio il pittore Lorenzo Leonbruno coordina una campagna di lavori per il marchese di Mantova che porta alla realizzazione - nel 1521-1522 - di un camerino con Storie di Apollo (Brown 1988, pp. 322-324; Ventura 1995, p. 264; L'Occaso 2008, p. 65), del passetto al piano terreno in Castello (Ventura 1995, pp. 161-162 n. 8), della sala dello Zodiaco al piano superiore e di altri ambienti ancora. È probabile che la realizzazione dei fregi pittorici in esame appartenga alla medesima campagna decorativa, per quanto un diretto intervento del Leonbruno negli invv. 2044-2051 non sia riconoscibile. All'autore di queste pitture si possono accostare anche il fregio nella soffitta della sala di Manto e le pitture provenienti dal palazzo Anguissola
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300151973
- NUMERO D'INVENTARIO St. 2044
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 2010
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2009
2013
- ISCRIZIONI F - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0