porta - ad un battente, opera isolata - ambito Italia settentrionale (seconda metà, prima metà sec. XVI, sec. XX)

porta ad un battente 1550-1599

Porta ad un battente, caratterizzata su entrambi i lati da due specchiature con cornice modanata di forma quadrata; all'interno un motivo ad ottagono con complesso sistema di cornici modanate in rilievo e formelle a base triangolare triangolari a riempimento degli angoli con motivo sporgente a punta. Le due specchiature sono suddivise tra loro e contornate lungo il perimetro della porta da formelle rettangolari e quadrate, leggermente aggettanti con motivo sporgente a punta di diamante. Sistema di serratura non pertinente

  • OGGETTO porta ad un battente
  • MATERIA E TECNICA FERRO
    legno/ sagomatura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La porta è collocata nell'appartamento vedovile di Isabella d'Este, le cui stanze furono fatte decorare dalla marchesa negli anni 1522-23, quando si trasferì dal castello al piano terreno di Corte Vecchia. Il monumentale battente, già assegnato dall'Ozzola al secolo XVI, sembra originale solo sul lato rivolto verso l'interno dell'appartamento. L'altro fronte, conformato in modo del tutto identico, dovrebbe essere frutto di un rifacimento da presumersi novecentesco ed eseguito con tutta probabilità per adattare la porta ad uno degli accessi all'appartamento vedovile di Isabella. Anche se la complessa conformazione a specchiature geometriche con decori a "bugna" richiama senz'altro i modelli più diffusi della tradizione rinascimentale, più propriamente del tardo Cinquecento, è da ritenersi comunque che la porta non appartenga "ab origine" all'appartamento isabelliano di Corte Vecchia, ma provenga molto probabilmente da tutt'altro luogo, esterno anche a Palazzo Ducale. L' appartamento di Isabella, detto anche della Grotta, comprendeva le stanze di Santa Croce, situate nel palazzetto quattrocentesco parallelo alla Magna Domus che chiude con un quarto lato il cortile Ducale, nonchè altri ambienti ricavati nel braccio ad esso perpendicolare nascosto da un portico seicentesco. E' ora difficile percepire l'unità dell'insieme a causa di un passaggio aperto nel Settecento che dall'esterno porta al giardino interrompendo la continuità dei due rami dell'abitazione isabelliana. A partire dal passaggio, nelle prime due stanze di Santa Croce vi sono fregi monocromi con emblemi gonzagheschi e isabelliani; nella terza e quinta camera sono stati ritrovati importanti fregi di epoca precedente con imprese, bifore e transenne a colonnette di gusto gotico fiorito; una piccola volta rinascimentale su lunette dipinta con una delicata trama di foglie su fondo avorio nasconde parte del quinto ambiente. La quarta stanza, invece, identificabile con la sala Grande o Imperiale, è databile agli anni successivi al ritorno di Isabella D'Este a Mantova, dopo il Sacco di Roma (1527). Verso il cortile di Santa Croce, un corridoio con le consuete imprese isabelliane immette in una loggetta della seconda metà del Quattrocento; su un capitello, gli stemmi Gonzaga e Wittelsbach inducono a ritenere che in precedenza il luogo sia stato abitato da Federico I e Margherita di Baviera. Il ramo dell'appartamento che divide il cortile ducale da piazza Lega Lombarda è universalmente noto per la presenza dei camerini che ospitavano una delle più celebrate raccolte del Rinascimento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300151488
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. St. 119685
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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