Sant'Innocenzo e i persecutori

dipinto, 1690 - 1699

Soggetti sacri: Sant'Innocenzo al centro della tela è in piedi sui gradini del patibolo ha lo sguardo rivolto al cielo alla sua destra un persecutore gli cala le vesti alla cintola mentre alla sua sinistra un secondo aguzzino regge la spada; dietro compare la figura di un vecchio con barba e mantello che regge nel braccio levato l'anima del santo; ai lati della scena dipinta con tonalità rosa e azzurre si affollano donne del popolo e soldati armati per assistere al martirio; sullo sfondo si scorge un tempio a pianta rotonda mentre in alto si apre per lasciar apparire tra le nubi delle testine di putti mentre un angelo sulla sinistra porge al sudiacono la palma e la corona del martirio

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Emiliano
  • LOCALIZZAZIONE Asola (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto come attestano le fonti (BESUTTI, 1915, p.40), rappresenta il martirio di Sant'Innocenzo sudiacono che subì la persecuzione nel 261 d.C. sotto l'imperatore Valeriano. Tale iconografia può essere accettata in quanto sullo sfondo della tela appare un tempio classico, simbolico di Roma città in cui si svolse il martirio. Inoltre nel 1692 nelle catacombe di San Callisto fu rinvenuto il corpo del santo che nello stesso anno venne donato agli asolani. Lo scheletro sino alla fine del sec. XIX (cfr. Inventario arredi sacri ARCH. CAN. DI ASOLA, 1982) era collocato in una cassa-reliquiario sull'altare della cappella di San Giovanni Crisostomo, per cui si può ipotizzare che la tela in oggetto, in origine situata dentro l'ancona in stucco della parete destra della cappella, sia stata eseguita per onorare il santo martire. Essa a data imprecisata, venne rimossa dalla collocazione originaria, dove è tornata nel 1913 dopo che il polittico Vivarini venne definitivamente sistemato nel coro della cattedrale. Il dipinto oggi è scarsamente leggibile nonostante nel 1972 la Soprintendenza B.A.S. di Mantova ne abbia curato i restauri, reintegrando le lacune e gli strappi della tela, eliminando la patina del tempo, fissando il colore. L'opera per gli angeli correggeschi, per la soffusa luminosità che invade la scena, può essere assegnata alla scuola emiliana di fine sec. XVII
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300146371
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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