La Madonna Annunziata
dipinto,
1530 - 1540
Bonvicino Alessandro Detto Moretto (1498 Ca./ 1554)
1498 ca./ 1554
La figura femminile è rappresentata in atteggiamento devoto: il viso ripreso di profilo è chino, la mano destra è portata al petto, la gamba è leggermente flessa. Maria indossa una veste rossa, essa è in parte avvolta in un mantello dalla tinta rosata che scopre un lembo della fodera turchina. Davanti è un leggio ligneo su cui è aperto un libro; dal piano d'appoggio ricade un velo bianco drappeggiato. La scena si inquadra in una nicchia con decoro di paraste a finti marmi; nel semicerchio della volta compare nel cielo una colomba in volo. In alto è visibile un cartiglio e parte di una ghirlanda vegetale
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Bonvicino Alessandro Detto Moretto (1498 Ca./ 1554)
- LOCALIZZAZIONE Asola (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE la Vergine annunciata posta all'ingresso del presbiterio sulla parete destra, è da leggersi in funzione del dipinto raffigurante l'arcangelo Gabriele collocato a fianco, sulla parete sinistra del presbiterio. L'iconografia della Mdonna, già messa in rapporto con l'Annunciata parte del polittico ora smembrato dipinto nel 1534 dal Moretto per la chiesa dei Santi Nazaro e Celso di Brescia, denuncia la sua filiazione dalla Vergine Annunciata del polittico Averoldi dipinto da Tiziano per la stessa chiesa nel 1522. Il modo di rendere l'abito; gli stessi colori rossi della veste e turchini del manto, per quanto oggi parzialmente visibili nella tempra asolana; l'atteggiamento umile e devoto del viso della Vergine; il gesto della mano al petto, confermano il rapporto con il maestro veneto del Moretto. Si intergrano qui le notizie storico-critiche relative alle vicende delle tele che, collocate nel 1620 preso l'altare di S.Giuseppe, provenienti dalla Loggia del Palazzo della Comunità (1611), conobbero sino a questo secolo numerose trasmigrazioni. Nel 1622 come riporta il libro delle provvisioni (D.I. fogl.99, BESUTTI, 1915, p.78) le tele vennero ricoperte da "una coltrina di tela" per proteggerle in quanto l'azione deglia genti atmosferici, a cui le tempere erano stante sottoposte durante la permanenza nella loggia comunale, ne avevano compromesso l'integrità. Nel 1643 (libro provvisioni B.C. fogl.167, BESUTTI, 1915, p.78) i dipinti furono sistemati "sopra la porta della Chiesa respiciente verso sera". Nel 1646, per ordine di Mons. Marcello Marcelli, i quadri vennero inseriti in cornici verdi centinate provocando la riduzione delle tele originariamente rettangolari, come ancora oggi si nota, compromettendone la leggibilità (BERTUZZI, s.d.). Negli stessi anni secondo BESUTTI (1915, p.45) le tele vennero sistemate in un unico telaio, ma non è stato possibile confermare tale notizia. Nel 1800 circa i dipinti furono spostati sui pilastri della chiesa e in seguito collocati sulle pareti del presbiterio per volere di Don Giuseppe Rondelli. Nel 1859 Mon.re Luigi Visentini, distribuisce le tele ai lati degli altari di S.Barbara, della Mdonna, del S.S. Sacramento e della Concezione dove rimangono almeno sino al 1935 come è attestata la collocazione riportata dal MATTHIAE (1935, p.67). E' negli anni immediatamente successivi e comunque entro il 1942 (BERTUZZI, s.d.) che le tempere furono per volere di Mon.re A. Besutti sistemate nella ubicazione attuale. Per quanto concerne la disastrosa pulizia con liscivia a cui il pittore cremonese Luigi Concari sottopose le tele del Moretto provocando la scomparsa del colore a tempera occorre rettificare la data indicata dalle notizie storiche divulgate (BESUTTI, p.46; BERTUZZI, s.d., cat. mostra V centenario cattedrale di Asola, 1972) che va spostata dal 1848 al 1859. Infatti dalla perizia dei restauri fatta dall'Ing. Tomaselli Carlo relativi agli anni 1859-60 (BESUTTI, 1915, p.73-75) e dalle notizie riportate dallo stesso BERTUZZI si apprende che è questa data che al sagrestano-pittore cremonese Concari furono affidati i lavori di pulitura della cattedrale, nel momento in cui si attendeva l'arrivo di Mon.re L.Visentini (26.1.1860)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300146343
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI Sul cartiglio - DOMINVM TECVM - lettere capitali - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0