ancona, ca 1613 - ca 1613

Quest'ancona in legno intagliato e decorato, finge un frontale architettonico concavo addossato alla parete absidale, a tre fornici: i due laterali hanno arco a tutto sesto sostenuto da pilastri scanalati con capitello ionico, all'interno dei quali vi sono dipinte due coppie di angeli all'ombra di un pergolato; quello al centro ha invece un'apertura rettangolare a forma di portale architettonico con colonne decorate alla base da foglie d'acanto e nel fusto da volute vegetaio realizzati ad intaglio, analoghe decorazioni si ritrovano anche nelle paraste che suddividono l'ancona in una specie di trittico. le colonne con capitello corinzio, al livello del quale corre una cornice a festone di frutta e mascgheroni, sostengono una trabeazione riccamente intagliata con volute vegetali, mascheroni e scudi con cartiglio e cornici dentatee ovoidali, che continuano nell'arco del soprastatnte timpano a lunetta decorato all'interno con fasci dorati di raggi in rilievo. Dentro il portakle vi è la statua dell'Arcangelo Gabriele che indica la Colomba dello Spirito Santo e il Padre eterno che si affaccia da una nube, pure in rilievo, alla Madonna inginocchiata in preghiera con le mani al petto incrociate; sullo sfondo, dietro un balaustro ligneo vi è una veduta architettonica dipinta

  • OGGETTO ancona
  • ATTRIBUZIONI Badalino Stefano (/ 1656)
    Tomè Giuseppe (1887/ 1958)
  • LOCALIZZAZIONE Viadana (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dalle fonti storiche si ricava che l'ancona fu commissionata nel 1613 dalla Confranternita dei Battuti Bianchi dell'Annunziata per l'Oratorio di San Rocco, dove venne eretta. Soppressa la Compagnia, l'ancona fu trasportata nella chiesa dove attualmente si trova e collocata in sagrestia. All'inizio degli anni Trenta, quando iniziò la deorazione ad affresco della chiesa, fu tolta dalla sagrestia in cui fu sostituita dall'Annunciazione dello Spolverini, e venne sistemata nella parete absidale, sopra il coro; all'interno dei due archi a tutto sesto, il decoratore della chiesa, Giuseppe Tomè (Cremona 1887-1958), aggiungse le due coppie di angeli, come si legge al di sotto di ogni raffigurazione, il 20 e 21 di gennaio del 1932. Secondo alcuni documenti riportati dal Pasrazzi l'ancona e le statue si devono ritenere dello scultore viadanese Stefano Badalino attivo dal 1600 al 1656
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300140097
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI nel dipinto a sinistra in basso a sinistra - G. Tomè 20.1.1932 - a pennello - italiano volgare
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Badalino Stefano (/ 1656)

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Tomè Giuseppe (1887/ 1958)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca 1613 - ca 1613

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'