piviale, elemento d'insieme - manifattura mantovana (sec. XVIII)

piviale, 1750 - 1760

Il fondo di seta avorio è interamente ricoperto dalla broccatura d'oro filato ed in lamina, così da costituire una vistosa base per lo svolgersi in verticale di grossi racemi ondulanti, pure dorati, intrecciati a rami fioriti di rose nelle diverse sfumature delle sete e del velluto. Tra i racemi serpentinati sono disposti, a scacchiera e per teorie orizzontali, mazzi di garofani. Lo stolone ed il cappuccio sono bordati da un gallone in oro e argento filati su accia liscia; il profilo è ondulato ed asimmetrico, con un disegno a piccole corolle alternate che si ripete, in dimensioni ridtoore, anche nel gallone del mantello, al quale è aggiunto un galloncino frangiato in filo laminato d'oro su accia ritorta, presente anche nel cappuccio. Il mantello reca nella parte frontale un fermaglio in argento dorato sbalzato e cesellato. Esso reca, al centro, la figura di vescovo con pastorale e palma del martirio ai cui lati, in posizione simmetrica, stanno le sigle P. e A., il tutto è contornato da un motivo mistilineo a volute e racemi

  • OGGETTO piviale
  • MATERIA E TECNICA ARGENTO
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Mantovana
  • LOCALIZZAZIONE Castel Goffredo (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il tessuto è definibile come: lampasso broccato. Sul fondo intrecciato a cannelé simpleté di seta avorio, operano numerose trame broccate in seta verde, rosa e grigia, in velluto riccio verde, viola e lilla, in oro argento filati, nonchè in lamina. Il mantello è ottenuto per giuntatura di cinque pezze di tessuto. Il cappuccio è fissato allo stolone per mezzo di tre alamari frangiati in argento filato, oro filato e in lamina. Il piviale è stato ionteramente rifoderato. Il reticolo di maglie irregolari che costituisce il "disegno a meandro" (tipico di numerosa produzione tessile che , a partire dagli anni 1740, iniziò a diffondersi in Francia per poi suscitare vesto consenso anche nel resto d'Europa). Si veda in proposito la scheda n. 175, non è qui chiaramente individuabile, meglio lo è il motivo a bande ondate (v. schede n. 180 e n. 192) che ricorrerà spesso nei tessuti detti appunto ondati della metà del sec. XVIII. La maglia molto irregolare, a cui sopra si è accennato, è dovuta ai mazzi di fiori in sete policrome, che costituiscono un legamento tra i racemi salienti. I motivi floreali anche se disegnati in termini ridotti rispetto al pieno periodo naturalistico, tuttavia rivelano un veridico effetto cromatico. Se l'andamento sinusoide in verticale è un po' irrigidito dalla marcata sottolineatura, nei racemi, di piccole strisce parallele, e il chè farebbe pensare anche a date già abbastanza inoltrate oltre la Ia metà del sec. XVIII, tuttavia quanto sin qui osservato e la massiccia presenza dell'elemento dorato, non dovrebbero protrarre la datazione di questo tessuto oltre il 1760. Il piviale, unitamente ad una coppia di dalmatiche (scheda n. 190) ad una stola ed una copia di manipolo (scheda n. 191) costituiscono un unico parato liturgico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300080351
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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