lapide tombale, opera isolata - produzione campana (?) (secc. II/ III)

lapide tombale, 100 - 299

Lastrina da colombario di cui manca l'angolo inferiore destro e sulla quale è scolpita, con lettere incise a punta fine, l'iscrizione funeraria. Mentre la prima parola è ben centrata rispetto ai margini della lapide, le altre righe appaiono tracciate disordinatamente. Le lettere sono poco profonde

  • OGGETTO lapide tombale
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ incisione
  • AMBITO CULTURALE Produzione Campana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Di provenienza ignota (forse da Pozzuoli), l'iscrizione giunse nella II metà del '700 nel Museo dell'Accademia con i materiali della collezione Gonzaghesca; passò poi al Palazzo ducale in seguito alla Convenzione del 1915 tra Stato e Comune di Mantova. Si tratta di un'iscrizione in cui si ricorda Silione figlio di Pompeo, nativo di Corico, una città della Cilicia, commercialmente attiva sopratutto nel periodo tra Caracalla e Gallieno. A riguardo si deve anche osservare la forma quadrata del sigma, elemento questo che consente di collocare l'epigrafe nell'età imperiale (v. bibl. Guarducci), epoca cui riportano anche il tipo di monumento, la disposizione delle parole, l'onomastica. La grammatica è scorretta (il defunto appare in accusativo, l'origo e l'apposizione in nominativo). Il defunto presenta un nome piuttosto particolare, composto dal solo gentilizio; curiosamente il nome del padre è costituito da un solo elemento che parrebbe corrispondere a un gentilizio differente; è però forse possibile che sia qui usato come cognomen (cfr. IG, XIV, 1437, in cui lo stesso nome appare mescolato ad altri palesi cognomina); piuttosto raro nelle epigrafi greche di età romana il gentilizio , documentato da un testo della metà del II secolo (cfr. suppl. Ep. Gr. XVIII, pp. 234-235, n. 740), in cui fra l'altro appare unito ad un altro gentilizio latino, . Ci troviamo comunque di fronte a un immigrato, per la precisione della città di Corycus in Cilicia (per cui cfr. T.S. Mac Kay), di professione capitano navale mercantile. La povertà onomastica può forse indurre, se ciò non è dovuto all'umile origine del defunto, a considerare l'iscrizione databile verso il II-III sec. d.C., per la mancanza del prenome; in ogni caso lo stesso aspetto dell'epigrafe, con le lettere ancora tendenti al quadrato, può portare verso lo stesso periodo. La considerazione che solamente Pozzuoli ha restituito sinora iscrizioni di oriundi di Corycus (IG; XIV, 840; 841, 848) ha indotto il Kaibel (IG, XIV, 854) ad attribuire a questa città l'iscrizione mantovana
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300075489
  • NUMERO D'INVENTARIO Gen. 12163
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • ISCRIZIONI GEILION/ PONPHIOU/ KwRUKIwTHE/ NAUKLHROE - lettere capitali - a incisione - greco
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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