Allegoria della Primavera

dipinto, ca 1684 - ca 1687

Dipinto di grandi dimensioni eseguito a olio su tela raffigurante una natura morta con fiori, frutti e due figure

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Giordano Luca (attribuito)
    Brueghel, Abraham (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE ufficio
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto rappresenta una scena idilliaca ambientata in un giardino. Si intravede sullo sfondo un paesaggio naturale con edifici rischiarati dalla luce dell'alba. In primo piano, a sinistra, compare una figura femminile seduta sul bordo di una fontana, avvolta in un manto rosso e con il capo cinto da una coronino floreale, intenta ad arrangiare in una grande vaso un monumentale mazzo di fiori. Nell'angolo in basso a sinistra un putto si arrampica su uno dei cumuli di frutti posati al suolo. Il soggetto è indicato come Allegoria della Primavera e la fanciulla potrebbe incarnare la dea Flora. Tuttavia, potrebbe contenere un generico riferimento alla fecondità della natura celebrata nella varietà delle specie botaniche. Il genere della natura morta fa la sua comparsa a Roma verso la metà del XVII secolo con artisti come Michelangelo Cerquozzi per poi trovare ulteriore sviluppo a Napoli nei decenni successivi grazie ad artisti come Luca Giordano e Abraham Brueghel. A questi due artisti è attribuita l'esecuzione congiunta del presente dipinto. A Luca Giordano spetterebbe l’esecuzione delle figure, mentre al fiammingo spetterebbero le parti di fiori e frutti. Nonostante il connubio di due o più artisti sia un'occorrenza tutt'altro che rara nell'ambito culturale del Seicento napoletano, il dipinto in oggetto riveste un rilievo particolare, in quanto ricondotto a uno dei più importanti episodi di committenza nella Napoli del secondo seicento. Secondo Luttuada (1997, pp. 150-171), l'opera potrebbe rientrare nel novero delle quattordici tele di grandi dimensioni incentrate sul tema della natura morta con figure, che il Marchese del Carpio commissionò per l'apparato decorativo destinato alla festa del Corpus Domini del 1684. Tuttavia, tale dato non risulta al momento comprovato con certezza da fonti documentarie o storiche. Di fondamentale importanza risulta un documento dell'aprile del 1684, da cui si evince che otto delle quattordici tele furono collocate sul mercato artistico e vendute a mercanti veneziani. L'insieme di quadri, destinato forse alla decorazione della Cappella Reale, destò grande ammirazione presso i contemporanei ed innescò un forte impulso allo sviluppo della natura morta in senso scenografico e propriamente barocco
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100448484
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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