bureau,
Fratelli Lovera & C (laboratorio)
attivi nella seconda metà del XIX secolo
Consolle-bureau in legno di ciliegio laccato, con quattro gambe a ricciolo, ognuna riportante nella parte alta un rilievo scolpito a fantasia geometrico-floreale. Ripiano modanato e mistilineo, sul quale si innalza, in posizione centrale e controparete un piccolo armadietto con fronte ondulata e cimasa superiore scolpita con volute e conchiglia. Il vano interno, scandito da mensola, è chiuso da un'unica anta sul cui frontale è una cornice centinata. Incorniciati dalle stesse volute della cimasa sono due mensole a giorno laterali all'armadietto, modanate e in continuità con la cornice di base
- OGGETTO bureau
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MATERIA E TECNICA
legno di ciliegio/ a intaglio, modanatura, laccatura, assemblaggio
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ATTRIBUZIONI
Fratelli Lovera & C (laboratorio): fabbricante di mobili e tappezziere
- LUOGO DI CONSERVAZIONE museo del Castello di Agliè
- LOCALIZZAZIONE Castello di Agliè
- INDIRIZZO Piazza Castello, 2, Agliè (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Dopo il 1849, con la morte di Maria Cristina, vedova di re Carlo Felice, il castello di Agliè passò al ramo cadetto dei principi di Carignano, quindi a quello dei Savoia-Genova; da allora fu utilizzato come residenza estiva, perdendo le caratteristiche proprie di un palazzo reale. Il duca di Genova Ferdinando I limitò pertanto alla semplice manutenzione gli interventi all’Appartamento Reale, per privilegiare al contempo la frequentazione di ambienti più riservati e meno impegnativi, come il presente. Ricavato in un mezzanino tra primo e secondo piano, quello che è oggi noto come “Appartamento Chierici” corrisponde all’ala che in precedenza gli inventari chiamavano “foresteria sopra le serre”, per poi essere scelto da Ferdinando e dalla consorte Elisabetta di Sassonia con funzione di appartamento alternativo nei periodi di permanenza, generalmente estivi, come poi avrebbe fatto il successore al ducato Tommaso, insieme alla consorte Isabella di Baviera. Dall’inizio degli anni ’60, durante la stagione in cui la Soprintendenza ai Monumenti del Piemonte portò a termine lunghe e complesse operazioni di restauro strutturale del castello e di nuova sistemazione degli arredi, l’infilata di nove stanze dell’appartamento venne utilizzata quale residenza del soprintendente Umberto Chierici e divenne pertanto il centro operativo del progetto di musealizzazione del castello che in buona sostanza corrisponde ancora allo stato attuale. Da tale sistemazione, anche in ragione delle molte assenze e depauperamenti accorsi, solo in minima parte venne conseguito il criterio filologico e la riproposizione degli allestimenti storici riscontrabili negli inventari ottocenteschi. La bottega di ebanisteria dei Fratelli Lovere, cui è ricondotto il bureau da una annotazione manoscritta sull'inventario del 1964, fu attiva a Torino nella seconda metà del XIX secolo, attivi per i marchesi Dal Pozzo D'Annone a Belgirate (VB) e riscontrarono merito presso la Fiera mondiale di Vienna nel 1873 per lavori di ebanisteria e tappezzeria
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100409371
- NUMERO D'INVENTARIO 1755
- ENTE SCHEDATORE Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
- DATA DI COMPILAZIONE 2020
- ISCRIZIONI sul retro appena al di sotto del basamento, a sinistra - Su etichetta in vinile nero di forma rettangolare: 1755 - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0