Gesù è inchiodato sulla croce

bassorilievo,

L'opera rappresenta l'undicesima stazione della Via Crucis nella quale Gesù viene inchiodato alla croce da due boia. Il primo, gli tiene fermi i piedi e il secondo, con un martello in mano, fissa il primo chiodo sulla mano del corpo morente di Gesù. Sullo sfondo si animano una serie di personaggi, identificati come guardie, che predispongono l'imminente crocifissione, mostrando alcuni degli strumenti della passione: la scala, la lancia del centurione e il bastone imbevuto di aceto

  • OGGETTO bassorilievo
  • MATERIA E TECNICA gesso/ pittura
    gesso/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Bernero Giovanni Battista (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Museo di arti decorative Accorsi-Ometto
  • INDIRIZZO Via Po, 55, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Fra le opere documentate, o attribuibili, a Giovanni Battista Bernero, sono segnalati oltre ottanta bassorilievi, realizzati con l’aiuto di una bottega vivacemente attiva. L’artista nacque a Cavallerleone nel 1735; la sua attività di scultore, iniziata attorno alla fine degli anni Cinquanta, fu decisamente prolifica e segnata da importanti riconoscimenti ufficiali, oltre i confini della corte sabauda. La sua formazione avvenne presso la Scuola di Beaumont tra il 1755 fino al 1765, dove intensificò lo studio del disegno. Risalgono a questi anni le prime prove dell’artista, un gruppo di macchine processionali in cartapesta, che confermano una sua prima adesione alla pratica di modellatore. L’intensa produzione di questo tipo di manufatti è confermata dall’inventario della sua eredità, che comprendeva, fra le altre opere, un cospicuo gruppo di bassorilievi in stucco di diverso formato e soggetto, conservato nella propria residenza di campagna a Polonghera. Alcuni di questi possono essere identificati come modelli preparatori o come opere vere e proprie, come, ad esempio, le tre stazioni della Via Crucis presenti in Fondazione Accorsi-Ometto. L’opera qui analizzata rappresenta la stazione XI in cui Gesù viene inchiodato alla croce. A differenza di quanto riportato nelle notizie dell’archivio fotografico della Fondazione Accorsi-Ometto, la cornice, di colore giallo, apparentemente in legno, in realtà è anch’essa in stucco. Lo stesso inventario riporta in maniera imprescindibile l’appartenenza dei bassorilievi all’artista, indicando un arco di tempo ben definito, 1760 – 1770, un periodo stretto che fa trapelare una sensibile maturità dell’artista nella composizione scenica e nella resa composta delle figure. I corpi sono finemente modellati e i particolari anatomici sono riproposti con sapiente minuzia, evidenziati nella figura intera del boia. Di poco successivi, ma sempre legati all’ambito sacro, sono i medaglioni delle Storie di san Filippo Neri, realizzati tra il 1770 e il 1771, dove viene illustrata un’agiografia dettagliata del fondatore dei Padri Filippini. Successivamente fu chiamato a confrontarsi con le scene della Passione di Cristo in due cicli quasi contemporanei, realizzati attorno al 1776 nell’Abbazia di Fruttuaria a San Benigno Canavese e nella chiesa di Sant’Antonio da Padova a Chieri. Entrambe le serie vengono rappresentate in tondi ovali, ma soprattutto trovano terreno di confronto a livello stilistico e compositivo con le scene della Via Crucis qui trattate
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100408550
  • NUMERO D'INVENTARIO Sc 18-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Museo di Arti Decorative Accorsi - Ometto
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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