Dormit in aprico multo Noe victus Iaccho (...). La derisione di Noè

stampa controfondata smarginata di traduzione, 1569 - 1569

Personaggi: Noè. Figure: uomini. Animali: agnello. Piante: tralcio di vite. Paesaggio: rovine; colonne

  • OGGETTO stampa controfondata smarginata di traduzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ bulino
  • ATTRIBUZIONI Heemskerck Marten Van (1498/ 1574): inventore
    Galle Philips (attribuito): incisore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta Stampe e Disegni
  • LOCALIZZAZIONE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
  • INDIRIZZO piazza Carlo Alberto, 3, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’incisione, di Philips Galle, è la seconda di una serie di ventuno stampe che raffigurano i disastri del popolo ebraico (Genesi 9, 21-23). La serie è meglio conosciuta come “Inventiones Heemskerckianæ ex utroque testamento” e venne disegnata da Maarten van Heemskerck, il cui ritratto compare nel frontespizio. Questa comprende diversi episodi tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento, eloquenti circa l’atmosfera controriformistica presente nei Paesi Bassi all’epoca. Tra il 1560 e il 1570 sembra, infatti, farsi più acuto lo spirito moralistico di Heemskerck, in accordo alla già consolidata tradizione dei “rederijkers” (retori) e già guardando allo spirito “barocco” della vanitas e dei capricci. Questo spiega l’interesse per la descrizione della caduta e della rovina, in particolare nelle vicende dell’Antico Testamento (Filippi 1990, p. 97). La prima edizione, del 1569, è dello stesso incisore Philips Galle (Haarlem). Esistono, tuttavia, altre quattro edizioni della serie: tre edite ad Anversa da Carel Collaert, Theodoor Galle e Johannes Galle e una senza indirizzo. Il disegno da cui è tratta l’incisione in scheda è datato 1567 e si trova allo Statens Museum for Kunst di Copenhagen. L’incisione fa parte di un album denominato “Album scuola fiamminga Van Voen Martino detto Hemeskerk”. Per mancanza di documenti non si conosce la collocazione precedente e la modalità di acquisizione da parte delle collezioni reali (poi Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino) delle incisioni raccolte. Nel 1861 il conoscitore Giovanni Volpato, allora impegnato nel riordino delle collezioni grafiche dell’Accademia Albertina, viene chiamato a lavorare simultaneamente al fondo della Biblioteca Nazionale costituendo, sia per estensione sia per qualità, un nucleo rappresentativo della grande tradizione artistica italiana e straniera. Non è ancora stato possibile definire il lavoro di riordino nonostante si supponga che Volpato operò realizzando 52 album (Giovannini Luca, 2016). Unico documento che attesta la presenza degli album alla fine del 1800 è l’inventario redatto da Alessandro Baudi di Vesme (Antichi inventari 84). Oggi alcuni album, come quello preso in esame, restano testimonianza della collazione di incisioni realizzata da Volpato; molti altri dal 1970 vennero restaurati e smembrati, le incisioni sciolte vennero inserite in passepartout idonei alla conservazione, perdendone purtroppo l’integrità
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100407870
  • ENTE SCHEDATORE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI sul recto in basso lungo il margine inferiore - Dormit in aprico multo Noe victus Iaccho,/ Et nudata patris Ridet Genitalia Chamus - Galle Philips - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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