ritratto di Vittorio Amedeo III

Quadro,

Ritratto d'uomo a figura intera, in corazza con petto a liste dorate e musacchino destro anch'esso dorato e manto d'ermellino. Al collo porta il collare dell'Ordine della Santissima Annunziata, in vita una fusciacca di seta blu ed uno spadino. La mano sinistra è posata sul bastone del comando, a sua a volta appoggiato su di un piedistallo: questo è decorato all'antica, con un combattimento tra gladiatori. Sopra di questo sono posate carte con rilievi architettonici e l'elmo piumato, pendant della corazza. Tutta la scena è ripresa in esterno: sullo sfondo, al di là di una balconata, si intravede un lussureggiante parco

  • OGGETTO Quadro
  • ATTRIBUZIONI Duprà Giuseppe (1703/ 1784)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il personaggio raffigurato è Vittorio Amedeo di Savoia, qui ritratto ancora come duca di Savoia, essendo il dipinto datato 1754, come recita l'iscrizione posta sul retro di una delle carte con i rilievi architettonici della cittadella di Torino. Il futuro sovrano sabaudo dovrà aspettare fino al 1773 prima di diventare Re, all'età non indifferente di quarantasette anni; questo dipinto sarà pertanto utilizzato quale ritratto dell'erede al trono per circa un ventennio, e replicato diverse volte e in diversi formati dagli artisti di corte specializzati nella riproduzione dei ritratti ufficiali. Tra le varie repliche, va sicuramente ricordata quella conservata nei Musei Reali di Torino (n. inv. 7025): qui il sovrano sabaudo è raffigurato soltanto a mezzobusto, ma l'opera è in tutto e per tutto ripresa da quella oggetto di questa scheda. Rimane inoltre interessante notare come la realizzazione della copia non sia autografa di Giuseppe Duprà, autore del nostro dipinto, ma del fratello Domenico, con cui aveva avviato una fitta collaborazione almeno fin dal 1750. Anche per il nostro dipinto comunque, pur essendovi la firma del solo Giuseppe, è probabile che l'opera fosse maturata attraverso un confronto tra i due artisti: un possibile modello al ritratto di Vittorio Amedeo è il dipinto di Domenico Duprà raffigurante il principe Carlo Edoardo Stuart, sicuramente anteriore al 1746. Un’altra replica strettamente connessa, di autore anonimo, è quella conservata nella sala degli Arazzi di Palazzo reale, Genova (inv. 976), che può aiutarci inoltre a fare luce sulla forma sagomata del nostro dipinto. L’opera comparve per la prima volta in un inventario del Palazzo genovese soltanto nel 1836, come proveniente dal Piemonte, molto probabilmente dal Palazzo reale di Torino. Il quadro, oggi collocato nel sovrapporta destro della parete Nord della Sala degli Arazzi, è documentato originariamente di formato rettangolare, e ridotto successivamente con ogni probabilità in occasione della sua collocazione genovese. È interessante però notare come la replica di Genova conservi più dettagli rispetto al suo originale. Ad esempio, il bassorilievo all’antica del piedistallo mostra nella sua interezza il duellante del gladiatore, cosa che nel nostro dipinto non è visibile. L’unica spiegazione è che anche il dipinto oggetto di questo studio sia stato ridotto, in epoca imprecisata, per essere inglobato in una specchiera o sovrapporta di una delle Residenze sabaude
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100405233
  • NUMERO D'INVENTARIO R 323
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI sul foglio architettonico - JOSEPH DUPRA' PINXIT. 1754 - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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