ritratto di Maria Antonia Fernanda di Borbone

busto, ca 1760 - ca 1770

Figura femminile, a mezzobusto, con il volto leggermente a sinistra. Porta una ricca ed elaborata acconciatura raccolta verso l'alto. Indossa un paio di orecchini a rosette.La veste dell'abito è decorata con applicazioni a fiocco, ricamati nel bordo e nelle parti centrali con dei fiorellini, e che rimandano al fiocco centrale, di dimensioni maggiori. Il tutto è in parte occultato dal mantello, bordato con croci e nodi sabaudi

  • OGGETTO busto
  • MATERIA E TECNICA gesso/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, collocata sopra di una consolle, raffigura Maria Antonia Ferdinanda di Borbone, consorte del re di Sardegna Vittorio Amedeo III di Savoia. Da un punto di vista stilistico il busto presenta una finezza descrittiva e cura dei dettagli tali da rimandare all’operato di Giovanni Battista Bernero (1736 – 1796), artista che si affermò presso la Corte sabauda a partire dalla seconda metà del Settecento. Si veda ad esempio il modellato morbido della capigliatura, o la precisione del dettaglio nella veste ricamata. L’opera è in stretta relazione con il il busto (R6103) collocato sull’altra consolle della stanza, raffigurante il marito Vittorio Amedeo III e databile, in base a raffronti stilistici con altre opere presenti nel Castello, non troppo distante dal 1750, anno del suo matrimonio con Maria Antonietta di Spagna. Proprio a Giovanni Battista Bernero nel 1774 venne affidato dal Re l’incarico di realizzare, in bassorilievo su marmo, due medaglioni con i ritratti del sovrano e consorte (attualmente conservati presso il Palazzo Reale di Torino). È interessante notare che i due medaglioni, pur raffigurando il re e la regina in età più avanzata rispetto ai due busti qui presenti a Racconigi, tanto da rappresentare un termine ante quem, mostrano da un punto di vista stilistico molte similitudini con l’opera in esame. Il busto andrebbe dunque a collocarsi nella produzione degli anni Sessanta del XVIII secolo dello scultore piemontese. È possibile dunque che Vittorio Amedeo, rimasto soddisfatto dell’operato di Bernero, una volta divenuto re (1773), abbia voluto nuovamente farsi ritrarre dallo scultore. La commissione del 1773 prevedeva inoltre la realizzazione dei due medaglioni più cinque copie in scagliola (una di queste copie è conservata proprio a Racconigi, con il numero R2577 e R2581); anche nel caso in esame ci ritroviamo di fronte ad un’opera non realizzata in marmo, il che fa ipotizzare che possa esistere o che sia esistita anche la versione del busto in tale materiale, al momento purtroppo non reperita
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100405010
  • NUMERO D'INVENTARIO R 6104
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • ISCRIZIONI retro - R6104 - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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