ritratto di Carlo Emanuele I di Savoia

Busto, ca 1930 - ca 1931

L'opera raffigura un bambino, vestito con corazza liscia con spallacci rilevati ed a orlo festonato, fermati da bulloni. Dalla gorgera spunta il colletto arricciato, sotto al quale pende il collare della Santissima Annunziata. Il volto, rotondo, è rappresentato frontalmente. Il busto poggia su un plinto circolare

  • OGGETTO Busto
  • MATERIA E TECNICA GESSO
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è un calco in gesso della scultura conservata presso Palazzo Madama (0356/PM), realizzata in un momento impreciso assieme ai busti raffiguranti Emanuele Filiberto e Margherita di Valois, anch'essi conservati presso il medesimo edificio. Opera poco nota, rispetto agli altri due busti dei genitori (di cui esistono altre due copie presso la Galleria sabauda di Torino), la scultura raffigura Carlo Emanuele I di Savoia, contrariamente a quanto registrato negli inventari novecenteschi di Racconigi, in cui è riportato invece il nome di Francesco Giacinto di Savoia. Che il soggetto ritratto non sia Francesco Giacinto è deducibile dalla tipologia di armatura databile al terzo quarto del Cinquecento, dunque di almeno cinquant'anni più vecchia rispetto alla sua stessa nascita, avvenuta nel 1632. La fisionomia di Carlo Emanuele da giovinetto è inoltre conosciuta, attraverso la realizzazione di alcuni busti del duca in tenera età, conservati in diverse sedi museali. Oltre al busto conservato in Palazzo Madama, di cui l'opera ne è il calco, altri due busti sono conservati presso i Musei reali di Torino e presso il Museum of Art di Philadelphia. La resa scultorea delicata, la fine indagine psicologica e la precisione attenta al dettaglio fanno ipotizzare che l'opera matrice sia stata eseguita dal vero, dunque intorno agli anni '70 del Cinquecento. Al momento invece non sono stati pervenuti documenti utili per identificare quando il calco possa essere avvenuto; un'ipotesi plausibile potrebbe indicare gli inizi degli anni Trenta, nell'ambito del progetto di Umberto II di rendere il castello di Racconigi, a lui donato in occasione del matrimonio avvenuto nel 1930, il luogo della celebrazione della casata sabauda, attraverso il reperimento di numerose opere presso le altre Residenze sabaude. Poiché l'opera, assieme a quelle raffiguranti i genitori del Duca, non erano più appannaggio dell'Amministrazione della Real Casa fin dall'ultimo quarto dell'Ottocento (il busto entra nelle collezioni del Museo civico nel 1877, proveniente dal Palazzo reale), è probabile dunque che la realizzazione del calco dell'opera in esame (nonché di quella del duca Emanuele Filiberto e consorte, Margherita di Valois) possa essere stato realizzato in quel momento storico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100404968
  • NUMERO D'INVENTARIO R 2608
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI retro - XR 970 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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