lampadario, opera isolata - manifattura Italia settentrionale (fine/ inizio XIX/ XX)

lampadario, post 1891 - ante 1910

Struttura portante a barra in ferro a fusione verniciato. Il corpo del lampadario è costituito da una sfera di vetro entro la quale è montata la struttura portalampadina. Superiormente, inferiormente e lungo i fianchi sono montati elementi ornamentali in ferro battuto. Nella parte inferiore, elemento a corona rovesciata con cintura ornata da sporgenze circolari. Lateralmente è applicata una fascia aderente alla superficie della sfera di vetro ornata con motivo a sottili fogliette parallele. In corrispondenza del punto centrale, elemento floreale dal quale si dipartono due volute simmetriche che terminano con piccola corolla floreale stilizzata. Nella parte sommitale, corona simile alla precedente riccamente ornata da foglie accartocciate e fiori, disposti radialmente, che rivolgono la corolla verso l’alto

  • OGGETTO lampadario
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italia Settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’attuale assetto dello scalone monumentale di accesso al piano nobile del Palazzo Reale di Torino si deve al progetto di Domenico Ferri, regio pittore e decoratore e all’architetto dell’Ufficio Tecnico del Ministero della Real Casa, Pietro Foglietti, su commissione di Vittorio Emanuele II, ormai prossimo a divenire re d’Italia. L’incarico per la progettazione di questo importante ambiente di rappresentanza fu conferito a Ferri nel 1857. Il professionista ideò un percorso celebrativo dinastico e insieme evocativo della storia d’Italia e della sua imminente e poi recente unificazione, dovendo combinare modalità diverse di decorazione, pittorica e scultorea, con particolare attenzione anche al contenimento degli aspetti economici. I primi lavori sulle murature vennero avviati nel 1862. Negli anni seguenti, via via, vennero ingaggiati professionisti già attivi per la corte per l’esecuzione dei diversi elementi d’arredo: da Gabriele Capello, detto il Moncalvo, per le parti lignee, alla famiglia Gaggini per la fornitura di tutte le parti in marmo, a partire dal rivestimento della stessa gradinata di accesso. Ferri previde una serie di statue a figura intera e a mezzo busto di principi sabaudi e di personaggi significativi per la storia dinastica che armonizzassero con i grandi riquadri dipinti, raffiguranti episodi narrativi legati a questi stessi temi. Il lampadario non compare, a differenza di altri collocati nelle diverse sale del Palazzo, negli inventari della residenza redatti tra il 1879-1880 e il primo decennio del XX secolo, forse perché montato nella attuale collocazione successivamente al 1908-1911, mentre è regolarmente registrato nella ricognizione del 1966. A un’analisi stilistica, esso mostra, nella scelta della lavorazione del ferro battuto e nella resa del repertorio decorativo vegetale, contraddistinto da esili steli e delicate corolle, i caratteri della cultura figurativa Art Nouveau. Dunque la sua esecuzione, visto il contesto, dovette probabilmente essere realizzata da una delle varie ditte specializzate attive in Italia settentrionale. Si pensi solamente a celebri professionisti come il lodigiano, ma poi trasferitosi a Milano, Alessandro Mazzuccotelli, a Carlo Rizzarda, originario di Feltre e formatosi a Brera, ma attivo poi in Sud America, al veneziano Umberto Bellotto, ad Alberto Calligaris di Udine, o ai faentini Matteucci. La data di lavorazione del manufatto può collocarsi tra l’ultimo decennio dell’Ottocento e il primo del Novecento. E’ possibile che la sua collocazione, non prevista nel progetto dello scalone di Domenico Ferri, che pure già aveva incluso una serie di punti illuminanti in bronzo, si sia resa necessaria proprio per valorizzare i gruppi scultorei collocati nel primo tratto dello scalone e, soprattutto, per garantire una maggiore visibilità complessiva all’accesso dello stesso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100401129
  • NUMERO D'INVENTARIO 29
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Musei Reali - Palazzo Reale
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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