Ritratto di Vittorio Emanuele III di Savoia
Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco al di sotto della spalla. Il viso di profilo e il corpo di tre quarti. Porta i capelli raccolti, ornati da corona aperta, orecchini e ricco diadema al collo. Indossa un abito da sera con ampie maniche a volants sovrapposti, scollo rettangolare al cui centro si intravede un diadema, parzialmente coperto da una guarnitura di piume che orna la mantellina, appoggiata sulla spalla. Sfondo sfumato nei toni di grigio. L’ovale contenente il ritratto è montato su un passe-partout color giallo chiaro con analoga lavorazione simile all’ago pittura. L’insieme è inserito in una cornice in legno intagliato, scolpito e verniciato di formato mistilineo. Tipologia a gola. Battuta liscia. Due terzi del profilo è di formato rettilineo e si compone di una fascia interna, sottile, perlinata; una centrale liscia e una esterna con motivo a fogliette stilizzate. In corrispondenza dell’angolo superiore è intagliato uno stemma cimato da corona e fregiato del collare dell’ordine dell’Annunziata. Nella porzione di profilo curvilinea ricco intaglio con nastro e foglie di alloro a descrivere una ghirlanda
- OGGETTO decorazione a ricamo
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MATERIA E TECNICA
filo di seta/ ricamo
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MISURE
Altezza: 31 cm
Larghezza: 22 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centro-settentrionale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ritratto rappresenta Elena di Montenegro (Cettigne, 1873-Montpellier, 1952), Figlia di Nicola Petrovic Njegos re del Montenegro e Milena Vukotich. Fu educata al collegio di Smol’nyj di San Pietroburgo e, insieme alle sue sorelle, frequentò a lungo la corte degli zar. Nell’agosto del 1896 si fidanzò ufficialmente a Cettigne con Vittorio Emanuele III ed il 24 ottobre successivo si unirono in matrimonio nella basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma. La coppia risultò subito molto affiatata, come si può evincere dai documenti e dalle immagini fotografiche he li ritraggono in momenti informali e spontanei. Asceso al trono a seguito del regicidio di Umberto I a Monza nel luglio del 1900. Nel 1901 nacque la loro primogenita, Jolanda, a cui seguirono Mafalda, Umberto (erede al trono), Giovanna e Maria. Vittorio Emanuele riacquistò dunque nel 1904 la tenuta sulla via Salaria appartenuta a Vittorio Emanuele II, che ribattezzò Villa Savoia, dove la coppia iniziò a vivere. Il suo atteggiamento dolce e materno si rifletteva anche all’esterno e nel rapporto con gran parte dei sudditi. In occasione del terribile terremoto di Messina del 1908 si recò con il marito sul luogo e si occupò di curare aiutare la popolazione in difficoltà ed i feriti; durante la prima guerra mondiale fece trasformare il Palazzo del Quirinale nell’ ospedale territoriale n. 1 e lei stessa si occupò degli ammalati facendosi aiutare dalla sue figlie. Durante tutto il loro lungo regno si occupò di opere caritatevoli, tanto da meritarsi la Rosa d’Oro assegnatale da papa Pio XI. Non si occupò mai apertamente di questioni politiche ma allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel 1939, si fece promotrice di una lettera alla sovrane d’Europa al fine di fermare le ostilità e raggiungere la pace. Tale documento non sortì però gli effetti sperati e la lunga guerra sconvolse l’Italia. Il 9 maggio del 1946 seguì il marito nell’esilio ad Alessandria d’Egitto dopo la sua abdicazione, dove rimase fino alla morte del sovrano. Si trasferì poi in Francia, dove morì a Montpellier. E’ sepolta nel santuario mariano di Vicoforte. L’opera, con il suo pendent che raffigura la consorte, Vittorio Emanuele III, fu realizzata da un anonimo professionista con una tecnica virtuosistica che si avvicina all’agopittura. E’ derivata da un’immagine ufficiale della sovrana in età giovanile, destinata a larga fortuna e ad essere più volte tradotta in pittura, come risulta dalla presenza di alcune opere su tela conservate nella quadreria del Quirinale (Damigella, Mantura, Quesada 1995, vol. I, pp. 188-189). L’orinale ripresa fotografica si dovette al fiorentino Giacomo Brogi, specialista nel genere del ritratto e autore di alcuni trattati di fotografia (Becchetti 1978, p. 65). L’immagine di Elena venne scattata nel 1897. L’opera in oggetto dovrebbe essere stata derivata in anni di poco successivi. Insieme alle due opere dovettero essere concepite le cornici che rimandano, nella loro cultura eclettica, espressa sia nel formato originale che nella ridondanza di elementi decorativi, dallo stemma sabaudo fregiato del collare dell’Annunziata al rigoglioso ramo di quercia, ai lavori presentati da abilissimi artisti-artigiani alle Esposizioni Nazionali e Universali di fine secolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399755
- NUMERO D'INVENTARIO R 8364
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 8364 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a pennello - non determinabile
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0