Ritratto di Umberto I di Savoia-Carignano

dipinto, post 1852 - ante 1855

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco al di sotto della spalla. Il corpo è ruotato di tre quarti verso sinistra e così il viso, mentre lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta i capelli corti con scriminatura laterale. Fronte scoperta. Indossa una camicia e, al di sopra, la giubba dell’uniforme del regno sardo, abbottonata. Sfondo neutro e sfumato nei toni di grigio. La tela è posta entro una cornice di formato e luce ovale in legno intagliato e dorato. Tipologia a cassetta. Battuta liscia. Fasce interna ed esterna modanate. Centrale liscia

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 57 cm
    Larghezza: 48 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, secondo quanto si evince dalle etichette inventariali apposte sul retro, è stata collocata, almeno dal 1874 sino all’inizio del Novecento, quando è stata trasferita al castello di Racconigi, nel reale palazzo di Napoli. Secondo quanto indicato dall’inventario compilato da Noemi Gabrielli nel 1951 la tela dovrebbe raffigurare il principe Umberto I bambino. Il riscontro con altri ritratti documentati del principe permette di confermarne l’identità. Considerando che egli nacque nel 1844, si deve ipotizzare che l’opera in oggetto sia stata eseguita intorno al 1852-1855, molto probabilmente in contesto piemontese, dove Umberto (Torino, 1844-Monza, 1900) trascorse la sua infanzia. Prese parte alle guerre d’’indigenza, distinguendosi nelle battaglie di Custoza e di Villafranca. Nel 1868 sposò la cugina Margherita di Savoia-Genova. Nel 1871, con la famiglia reale si trasferì a Roma, dove, sette anni più tardi, salì al trono. Gli anni del suo regno furono dedicati alla formazione delle nuova nazione e della sua identità; con la famiglia visitò gran parte della penisola, ammirandone le sue bellezze, verificandone le problematiche e rischiando più volte la vita, come nel 17 novembre 1878 quando rischiò di esser pugnalato a Napoli. Furono anni di trasformazione, l’identità della nuova nazione andava a delinearsi; la figura del sovrano e della sua sposa cercarono di fungere da elemento unificante del popolo e dell’aristocrazia. La coppia seppe rappresentare bene l’unità, come il ruolo imponeva, e dunque in pubblico risultava perfettamente affiatata seppur nel privato così non fosse fino in fondo.Nei momenti di riposo amava andare a caccia e nei mesi estivi soleva ritirarsi nella Villa Reale di Monza, da lui profondamente rinnovata, residenza adiacente alla villa della sua amata, la duchessa Litta. Qui la famiglia reale trascorreva le villeggiature, e proprio in questa città, la sera del 29 luglio del 1900 fu colpito a morte dai colpi di rivoltella di Gaetano Bresci sulla sua carrozza scoperta. La tela si colloca in una sala che venne riallestita all’inizio del Novecento, in una fase in cui, dopo decenni di abbandono e dopo l’assassinio di Umberto I a Monza, che determinò l’abbandono della villa lombarda come luogo di villeggiatura della famiglia reale, il castello di Racconigi fu oggetto di un nuovo interesse da parte dei Savoia. Gli appartamenti dell’area di ponente furono destinati a ospitare principi in visita o ospiti illustri. Successivamente, a partire dagli anni Trenta del Novecento, subirono ulteriori trasformazioni, dopo la donazione della residenza al principe ereditario Umberto II. La serie dei ritratti degli infanti di Casa Savoia di varia epoca qui posizionati, rientra, probabilmente, tra gli acquisiti effettuati da parte di Umberto II dagli anni Venti del Novecento per completare la quadreria dinastica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399706
  • NUMERO D'INVENTARIO R 1111
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, al centro - R 1111 (giallo) - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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