Ritratto di Maria Adelaide di Savoia-Genova

dipinto, post 1908 - ante 1908
Cej C (fine Sec. Xix)
fine sec. XIX

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, seduto, con taglio all’altezza del punto vita. Il corpo è rappresentato frontale come il viso; lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta i capelli a caschetto che scende sino alle spalle, con scriminatura laterale; un ciuffo è trattenuto da un fiocco. Indossa una veste dalle ampie maniche; una collanina pende dal collo. L’opera è finita solamente nella parte superiore, che include il volto e parte dello scollo, mentre il busto e l’abbigliamento sono solo accennati. Sfondo sfumato di colore bruno. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e dorato. Battuta liscia; fascia unica filettata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 52 cm
    Larghezza: 42.5 cm
  • ATTRIBUZIONI Cej C (fine Sec. Xix): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, molto probabilmente, è uno studio, non finito, per la realizzazione del ritratto di famiglia che Tommaso duca di Genova commissionò al pittore biellese Cipriano Cej, apprezzato ritrattista e gradito alla casa ducale, in occasione dei venticinque anni di matrimonio, celebrati nel 1908, data che compare anche su questo dipinto. Quest’ultimo dipinto si conserva nel castello ducale di Agliè. La tela, secondo quanto affermato nell’inventario compilato da Noemi Gabrielli nel 1951 e dal confronto con immagini anche fotografiche della principessa Maria Adelaide di Savoia-Genova (Torino, 1904-Roma, 1979), quinta figlia del duca Tommaso e di Isabella di Baviera. Nel 1935 sposò nella tenuta pisana di San Rossore Leone Massimo, quinto principe di Arsoli. Dal loro matrimonio nacquero sei figli. La tela si colloca in una sala che venne riallestita all’inizio del Novecento, in una fase in cui, dopo decenni di abbandono e dopo l’assassinio di Umberto I a Monza, che determinò l’abbandono della villa lombarda come luogo di villeggiatura della famiglia reale, il castello di Racconigi fu oggetto di un nuovo interesse da parte dei Savoia. Gli appartamenti dell’area di ponente furono destinati a ospitare principi in visita o ospiti illustri. Successivamente, a partire dagli anni Trenta del Novecento, subirono ulteriori trasformazioni, dopo la donazione della residenza al principe ereditario Umberto II. La serie dei ritratti degli infanti di Casa Savoia di varia epoca qui posizionati, rientra, probabilmente, tra gli acquisiti effettuati da parte di Umberto II dagli anni Venti del Novecento per completare la quadreria dinastica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399693
  • NUMERO D'INVENTARIO R 1301
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 1301 (giallo) - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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