Ritratto di Ferdinando di Savoia-Genova

dipinto, post 1908 - ante 1908
Cej C (fine Sec. Xix)
fine sec. XIX

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco al di sotto della spalla, frontale. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta i capelli corti, con scriminatura laterale, fronte scoperta, e baffi. Indossa una uniforme, abbottonata sulla quale sono appuntate le riduzioni delle onorificenze. Sfondo sfumato di colore bruno. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e dorato. Battuta liscia; fascia unica filettata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 62 cm
    Larghezza: 50 cm
  • ATTRIBUZIONI Cej C (fine Sec. Xix): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, molto probabilmente, è uno studio per la realizzazione del ritratto di famiglia che Tommaso, duca di Genova, commissionò al pittore biellese Cipriano Cej, apprezzato ritrattista e gradito alla casa ducale, in occasione dei venticinque anni di matrimonio, celebrati nel 1908, data che compare anche su questo dipinto. Quest’ultimo dipinto si conserva nel castello ducale di Agliè. La tela, secondo quanto affermato nell’inventario compilato da Noemi Gabrielli nel 1951 e dal confronto con immagini anche fotografiche del principe, raffigura Ferdinando Umberto di Savoia-Genova (Torino, 1884-Bordighera, 1963), figlio primogenito del duca Tommaso e di Isabella di Baviera. Educato alla carriera militare, entrò nel 1901 all’accademia navale. Tra il 1905 e il 1907 compì il giro del mondo sugli incrociatori protetti Vespucci e Calabria. Partecipò alla guerra italo-turca del 1912, poi alla Prima Guerra Mondiale, ottenendo due medaglie d’argento al valore militare. Svolse una importante missione diplomatica negli Stati Uniti nel 1917. Nel 1931 divenne duca di Genova. Nel 1937 sposò Maria Luisa Allaga Gandolfi dei conti di Ricaldone; la coppia non ebbe figli. Nel 1946 seguì inizialmente Umberto II in esilio in Portogallo e successivamente rientrò in Italia, vivendo a Bordighera. La tela si colloca in una sala che venne riallestita all’inizio del Novecento, in una fase in cui, dopo decenni di abbandono e dopo l’assassinio di Umberto I a Monza, che determinò l’abbandono della villa lombarda come luogo di villeggiatura della famiglia reale, il castello di Racconigi fu oggetto di un nuovo interesse da parte dei Savoia. Gli appartamenti dell’area di ponente furono destinati a ospitare principi in visita o ospiti illustri. Successivamente, a partire dagli anni Trenta del Novecento, subirono ulteriori trasformazioni, dopo la donazione della residenza al principe ereditario Umberto II. La serie dei ritratti degli infanti di Casa Savoia di varia epoca qui posizionati, rientra, probabilmente, tra gli acquisiti effettuati da parte di Umberto II dagli anni Venti del Novecento per completare la quadreria dinastica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399695
  • NUMERO D'INVENTARIO R 1303
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 1303 (giallo) - numeri arabi - a pennello - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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