Ritratto di Adalberto di Savoia-Genova
dipinto,
post 1908 - ante 1908
Cej C (fine Sec. Xix)
fine sec. XIX
Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, seduto, con taglio poco al di sotto della spalla. Il corpo è rappresentato ruotato quasi di profilo, mentre il viso è dipinto frontale e lo sguardo è rivolto verso destra. Porta i capelli a corti e lisci, con scriminatura laterale. Indossa una camicia e una giubba, forse alla marinara. L’opera è finita solamente nella parte superiore, che include il volto e le spalle, mentre il busto e l’abbigliamento sono solo accennati. Sfondo sfumato di colore bruno esteso anche nella parte del corpo. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e dorato. Battuta liscia; fascia unica filettata
- OGGETTO dipinto
-
MISURE
Altezza: 52 cm
Larghezza: 42.5 cm
-
ATTRIBUZIONI
Cej C (fine Sec. Xix): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, molto probabilmente, è uno studio, non finito, per la realizzazione del ritratto di famiglia che Tommaso duca di Genova commissionò al pittore biellese Cipriano Cej, apprezzato ritrattista e gradito alla casa ducale, in occasione dei venticinque anni di matrimonio, celebrati nel 1908, data che compare anche su questo dipinto. Quest’ultimo dipinto si conserva nel castello ducale di Agliè. La tela, secondo quanto affermato nell’inventario compilato da Noemi Gabrielli nel 1951 e dal confronto con immagini anche fotografiche del principe Adalberto di Savoia-Genova (Torino, 1898-1982), figlio del duca Tommaso e di Isabella di Baviera. Ottenne il titolo di duca di Bergamo. Intraprese la carriera militare, partecipando alla Prima Guerra Mondiale; dal 1931 al 1934 fu comandante del reggimento “Savoia-Cavalleria”, combatté poi in Etiopia e durante la Seconda Guerra Mondiale con il grado di comandante generale. Con l’avvento della Repubblica, per trent’anni visse, insieme al fratello Filiberto, presso l’Hotel Ligure dI Torino. Non si sposò e non ebbe discendenza. La tela si colloca in una sala che venne riallestita all’inizio del Novecento, in una fase in cui, dopo decenni di abbandono e dopo l’assassinio di Umberto I a Monza, che determinò l’abbandono della villa lombarda come luogo di villeggiatura della famiglia reale, il castello di Racconigi fu oggetto di un nuovo interesse da parte dei Savoia. Gli appartamenti dell’area di ponente furono destinati a ospitare principi in visita o ospiti illustri. Successivamente, a partire dagli anni Trenta del Novecento, subirono ulteriori trasformazioni, dopo la donazione della residenza al principe ereditario Umberto II. La serie dei ritratti degli infanti di Casa Savoia di varia epoca qui posizionati, rientra, probabilmente, tra gli acquisiti effettuati da parte di Umberto II dagli anni Venti del Novecento per completare la quadreria dinastica
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399692
- NUMERO D'INVENTARIO R 1299
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, al centro - R 1299 (giallo) - corsivo alto-basso, numeri arabi - a matita - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0