Ritratto di Emanuele di Savoia

dipinto, post 1701 - ante 1750

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco al di sopra del punto vita. Il corpo e il viso sono ruotati di tre quarti. Lo sguardo è rivolto verso sinistra. Porta i capelli corti, il volto, arricchito da baffi appuntiti e barba, è profilato da un alto colletto piatto, con fiocco. Indossa un petto di corazza ornato da filetti dorati che si ripetono anche sugli spallacci. Sul petto di corazza è dipinta la croce di san Maurizio. Una fascia drappeggiata attraversa il busto. Fondo bruno unito. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare, in legno intagliato e dorato. Tipologia a gola. Battuta liscia. Fasce modanate

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 64 cm
    Larghezza: 50 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo quanto indicato nell’inventario del castello compilato da Noemi Gabrielli alla metà degli anni Cinquanta, che a sua volta dedusse l’informazione da un foglietto o etichetta allegato all’opera, ritenuto di mano del principe di Piemonte Umberto, l’opera raffigura Emanuele di Savoia, marchese d’Andorno e Valle, personaggio di cui manca iconografia documentata e edita con cui raffrontare la tela in esame. Questi era figlio naturale e legittimato di Carlo Emanuele I e di Luisa de Duing Maréchal, Nacque nel 1600 circa e morì nel 1652; fu governatore di Asti e di Biella. Da un punto di vista formale l’opera, analogamente a altre presenti nella Galleria, per una certa levigatezza delle linee e delicatezza del colore, può collocarsi nella prima metà del Settecento, presupponendo, dunque, che si tratti di una replica da un antico prototipo risalente al secondo quarto del Seicento. La tela è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale. L’allestimento della Galleria cosiddetta dei ritratti, collocata nel padiglione di levante con prosecuzione nell’attigua galleria dei cardinali, è attestato nell’inventario stilato da Noemi Gabrielli all’inizio del sesto decennio del Novecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399638
  • NUMERO D'INVENTARIO R 5587
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 5587 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a penna - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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