Ritratto di Amedeo VII di Savoia

dipinto post 1751 - ante 1790

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco al di sotto della spalla. Corpo e viso, imberbe, frontali; sguardo rivolto verso l’osservatore. Porta i capelli corti, che scendono a coppie di boccoli sino alle orecchie. Fronte scoperta sulla quale poggia una sottile corona con diadema. Indossa una tunica dalle ampie maniche, bandata di rosso e bianco, girocollo dal quale fuoriesce il colletto della camicia. Sfondo sfumato nei toni di grigio con iscrizione su una riga nella porzione superiore. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e dorato. Tipologia a cassetta. Battuta liscia. Fascia interna intagliata con motivo continuo a coppie di foglie lanceolate trattenute da fascia in corrispondenza del punto mediano di ciascun lato. Fascia centrale liscia. Fascia esterna filettata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, come indicato dall’iscrizione, raffigura il conte Amedeo VII di Savoia, detto il conte Rosso (Chambéery o Avigliana, 1360-Ripaglia, 1391), conte di Savoia, Aosta, Moriana e Nizza dal 1383 alla morte. Era figlio del conte Amedeo VI e di Bona di Borbone. Fronteggiò notevoli difficoltà sul fronte sia economico che di politica internazionale. Durante gli anni di governo lo stato sabaudo venne incrementato con un fondamentale sbocco sul mare grazie all’acquisizione della città di Nizza nel 1388. Sposò Bona di Berry nel 1377. Dalla loro unione nacquero due figlie e un maschio, il futuro duca Amedeo VIII. L’opera è certamente parte di una serie genealogica più ampia e mostra particolari affinità esecutive, nel modo levigato di rendere la figura, con il ritratto di Jolanda di Valois. Dal punto di vista iconografico, l’opera, pur contagio ridotto, appare molto simile alla tela a figura intera, parimenti proveniente dal castello di Racconigi e oggi in deposito presso la Reggia di Venaria. Entrambi, pur con varianti, risultano derivati dall’effige incisa nel “Albero gentilizio della Casa di Savoia” dell’abate Ferrero di Lavriano, pubblicato nel 1701 a Torino. Molto probabilmente, in considerazione dei caratteri formali, fu eseguito anch’esso nella seconda metà del XVIII secolo, quando vari ritrattisti di corte, come Giovanni Panealbo e Vittorio Amedeo Grassi, vennero richiesti per restaurare, incrementare e completare serie genealogiche del casato destinate alle varie residenze di corte. La tela è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale. L’allestimento della Galleria cosiddetta dei ritratti, collocata nel padiglione di levante con prosecuzione nell’attigua galleria dei cardinali, è attestato nell’inventario stilato da Noemi Gabrielli all’inizio del sesto decennio del Novecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399623
  • NUMERO D'INVENTARIO R 5625
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 5625 (giallo) - capitale - a penna - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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