Ritratto di Umberto I di Savoia detto Biancamano

dipinto, post 1701 - ante 1750

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco al di sotto della spalla. Il viso è giovanile, ruotato di tre quarti, come il busto. Lo sguardo è rivolto verso sinistra. Porta i capelli mossi, che ricadono in riccioli sino alle spalle. Indossa una tunica abbottonata sul davanti, con scollo quadrato profilato da un gallone con motivi vegetali e pizzo. Al centro una sorta di fermaglio a protome leonina. Al di sotto della tunica, dalle corte maniche che ricordano il profilo delle foglie, si vedono gli spallacci con fasce cesellate e ornate da motivi vegetali. Sfondo unito di colore bruno. Iscrizione su due righe in alto. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare, in legno intagliato e dorato. Tipologia a gola. Battuta liscia. Fascia interna intagliata a foglie stilizzate continue che si dipartono, simmetricamente, da nodo collocato in corrispondenza del punto mediano di ciascun lato. Fascia centrale liscia; esterna perlinata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 62.5 cm
    Larghezza: 47.8 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo quanto indicato dall’iscrizione, la tela raffigura il capostipite dei conti di Savoia (970/980-1047 o 1048), figlio di un certo Beroldo di Sassonia, nipote del Sacro Romano Imperatore Ottone II, conte di Savoia dal 1003. Il soprannome è ricordato per la prima volta in un documento dell’abbazia di Altacomba del 1342. Le notizie sul conte sono molto frammentarie e risalgono ai primi anni dell’ix secolo quando egli risulta governare una ventina di castelli nel Viennois per conto del re di Borgogna Rodolfo III. La sua fedeltà e impegno verso l’imperatore Corrado II il Salico gli valsero il riconoscimento del controllo di una serie di valichi alpini che connettevano la penisola italiana con il centro Europa, in particolare i passi del Moncenisio e del Piccolo San Bernardino. Secondo la tradizione sposò Ancilla d’Aosta (anni 80 del sec. X-1050) figlia del rettore laico dell’abbazia di Saint-Maurice d’Agaune; dall’unione dovrebbero essere nati cinque figli, due dei quali gli succedettero Amedeo I e Oddone. L’iconografia del capostipite, del tutto di fantasia e con un abbigliamento e capigliatura più prossimi all’inizio del XVI secolo, è ripreso dall’incisione pubblicata in "Albero Gentilizio della Casa di Savoia", dell'abate Ferrero di Lavriano, pubblicato in Torino nel 1701. Pertanto, anche per caratteri di stile, si deve presupporre un’esecuzione della tela in oggetto nella prima metà del XVIII secolo. Il dipinto è allestito all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale. L’allestimento della Galleria cosiddetta dei ritratti, collocata nel padiglione di levante con prosecuzione nell’attigua galleria dei cardinali, è attestato nell’inventario stilato da Noemi Gabrielli all’inizio del sesto decennio del Novecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399616
  • NUMERO D'INVENTARIO R 5626
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 5626 (giallo) - numeri arabi, maiuscolo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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