Ritratto di Maurizio di Savoia

dipinto, post 1628 - ante 1642

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco al di sopra del punto vita. Il busto è semi frontale, mentre il viso è ruotato di lieve tre quarti. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta i capelli mossi, barba e baffi appuntiti. Indossa la mozzetta, arricchita da un ampio colletto piatto. Il braccio sollevato per far vedere la lettera trattenuta dalla mano, lascia vedere il polsino della camicia. Sfondo neutro di colore bruno. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e dorato. Tipologia a gola. Battuta liscia. Fasce modanate

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 67 cm
    Larghezza: 54 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Infatti l’opera, come indicato da una serie di etichette sul retro, venne acquistata da Umberto II nel 1921, con provenienza dalla città di Cherasco. Imprecisa, tuttavia, è l’indicazione in merito alla residenza dalla quale proviene l’opera, dal momento che il castello visconteo, ridotto a dimora privata dal XIX secolo, non coincide con il palazzo dei conti Salmatoris, casata fortemente legata ai Savoia, ma estintasi nei primi decenni del XIX secolo. Il cardinale Maurizio, qui rappresentato in vesti cardinalizie, ebbe un particolare legame con la città di Cherasco, dal momento che nel 1623 erano giunte alcune importanti reliquie da Roma dei corpi di Sant’Euflamia e di San Virginio grazie alla determinazione del referendario Giovanni Secondo Ferrero di Ponziglione, auditore generale e capo del consiglio della corte del cardinal Maurizio, ma anche alla non secondaria mediazione dello stesso principe per ottenere la concessione dei sacri resti da papa Gregorio XV. Il principe sabaudo era in questi anni figura primariamente deputata per l’esercizio del patronato religioso e per favorire donativi connessi alla promozione di culti e alla costruzione di edifici sacri o con finalità assistenziali. L’anno precedente (1622) egli era già stato ricordato in Cherasco come uno dei nobili promotori della costruzione del Monte di Pietà: nella sala al piano nobile “per l’esercizio dell’opera”, in mezzo agli stemmi dei benefattori, spiccava l’arme di Casa Savoia con il nome del cardinale. Non è possibile, tuttavia, riconnettere una sua certa presenza in questa località nell’anno 1628. Si deve, infine, segnalare che nel Museo Adriani si conserva una tela raffigurante il cardinale Maurizio a tre quarti di figura di cui, tuttavia, non è accertata la provenienza. Non pare da escludere che, oltre alle residenze private, potesse conservarsi un suo ritratto proprio nella sede del Monte di Pietà di cui aveva promosso la fondazione. La tela è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale. L’allestimento della Galleria cosiddetta dei ritratti, collocata nel padiglione di levante con prosecuzione nell’attigua galleria dei cardinali, è attestato nell’inventario stilato da Noemi Gabrielli all’inizio del sesto decennio del Novecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399604
  • NUMERO D'INVENTARIO R 5559
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 5559 (giallo) - capitale, numeri arabi - a penna - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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