Ritratto di Isabella di Savoia
Il personaggio è rappresentato di lieve tre quarti, a mezzo busto, con taglio poco al di sopra del punto vita. Lo sguardo rivolto verso l’osservatore. Porta i capelli raccolti con elaborata acconciatura a riccioli, ornata da una fascia con perle nella parte posteriore della nuca. Dai lobi delle orecchie pendono orecchini a goccia. Una ampia gorgiera in pizzo incornicia il viso. Indossa una veste dal tessuto ornato da un motivo a tulipani disposti su file sfalsate, con corpetto e soprammaniche arricchite da galloni finemente lavorati in filo d’oro. Al collo pendono una collana con pietre dure e un doppio giro di perle che scende sino quasi al punto vita, a sua volta segnato dalla presenza di una cintura in materiali preziosi. Sfondo neutro sfumato nei toni del grigio. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e dorato. Tipologia a cassetta. Fasce modanate. Battuta liscia
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 67.8 cm
Larghezza: 54.7 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE In assenza di ulteriori indicazioni inventariali, in considerazione del contesto e dei caratteri fisionomici dell’effigiata, potrebbe trattarsi di Isabella di Savoia (Torino, 1591-Modena, 1626), figlia di Carlo Emanuele I e dell’infanta Caterina Micaela d’Asburgo. Sposò il 22 febbraio 1608 Alfonso d’Este, figlio del duca di Modena Cesare e di Virginia de’ Medici. Dal matrimonio nacquero quattordici figli, tra cui il futuro duca di Modena Francesco I d’Este. Di particolare interesse è il disegno del tessuto della veste della principessa, contraddistinto dall’elemento floreale del tulipano, espressione di una moda assai aggiornata nei primi decenni del XVII secolo. La tela è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale. L’allestimento della Galleria cosiddetta dei ritratti, collocata nel padiglione di levante con prosecuzione nell’attigua galleria dei cardinali, è attestato nell’inventario stilato da Noemi Gabrielli all’inizio del sesto decennio del Novecento
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399599
- NUMERO D'INVENTARIO R 5567
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a sinistra - R 5567 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a penna - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0