Ritratto di Margherita di Savoia duchessa di Mantova

dipinto, post 1607 - ante 1624

Il personaggio è rappresentato di lieve tre quarti, a mezzo busto, con taglio immediatamente al di sotto della spalla. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta i capelli raccolti; fronte scoperta e pendenti a goccia alle orecchie. Indossa una veste di cui, per lo stato di conservazione dell’opera, si riesce a percepire pienamente solamente il raffinato lavoro di pizzo della ampia gorgiera che incornicia il volto. Sfondo neutro di colore bruno. La tela è posta entro una cornice di luce e formato rettangolare in legno intagliato e dorato. Tipologia a cassetta. Battuta liscia. Fasce modanate

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 46 cm
    Larghezza: 38 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Settentrionale
  • ALTRE ATTRIBUZIONI ambito fiammingo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto rappresenta Margherita di Savoia (Torino, 1589- Miranda, 1655) duchessa di Mantova, come si evince dal confronto con la tela di Frans Pourbus II che la rappresenta a figura intera. L’opera è conservata al museo dell’Heritage di San Pietroburgo ed è datata all’anno delle nozze della principessa con il duca di Mantova, ovvero al 1608. Si tratta, evidentemente, di una replica di minore formato, facilmente trasportabile, forse destinata a dono diplomatico a o segno di apprezzamento per un esponente della corte della duchessa. La presenza, sul retro, delle sole indicazioni relative agli inventari del castello della prima metà del Novecento lasciano presupporre che la tela non facesse precedentemente parte delle collezioni sabaude e che sia stata invece acquisita per donazione o per acquisto dal principe di Piemonte Umberto per completare le proprie raccolte dinastiche. La principessa fu la primogenita femmina nata dal matrimonio tra Carlo Emanuele I e Caterina Micaela d’Asburgo e venne educata secondo il cerimoniale in uso alla corte di Madrid. Forte fu il suo legame con il padre che nel 1603 la nominò reggente dello Stato nel 1603 in occasione del viaggio a Nizza intrapreso dal duca per accompagnare i primi tre figli maschi in partenza per la Spagna. Le nozze con il duca di Mantova Francesco Gonzaga vennero celebrate il 20 febbraio 1608, contemporaneamente agli accordi nuziali per la sorella Isabella, destinata a sposa del duca di Modena con Alfonso d’Este. Attiva fu la sua partecipazione agli affari di corte a Mantova e si occupò della amministrazione del Monferrato. Nel 1611 nacque Ludovico, erede del ducato. Dopo la morte del marito nel 1612, la sua ingerenza nel governo dello stato, sostenuta dal nuovo duca, Francesco IV Gonzaga, si accentuò. Difficile fu la sua posizione nei confronti del padre via via che Carlo Emanuele I, nel corso del secondo decennio del Seicento, assunse posizioni sempre più vicine alla Francia. Rilevante fu la sua azione di mediazione politica allo scoppio delle guerre di Monferrato e per la successione al ducato di Mantova dopo la morte del duca Vincenzo nel 1627. Fu costretta a lasciare il ducato nel 1633. L’anno successivo raggiunse la Spagna e ottenne da Filippo IV che la nominò vice regina del Portogallo, carica che mantenne, non senza difficoltà fino al 1640. Dal 1642 alla morte visse in Spagna. La tela è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale. L’allestimento della Galleria cosiddetta dei ritratti, collocata nel padiglione di levante con prosecuzione nell’attigua galleria dei cardinali, è attestato nell’inventario stilato da Noemi Gabrielli all’inizio del sesto decennio del Novecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399549
  • NUMERO D'INVENTARIO R 5599
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 5599 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a penna - non determinabile
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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