Madonna col Bambino san Giuseppe e san Pietro

dipinto post 1691 - ante 1710

In primo piano, in alto, sulla sinistra, è rappresentata la Madonna col Bambino, seduta sopra una nube. Porta i capelli raccolti, parzialmente coperti da un velo con il quale gioca Gesù. Indossa una tunica dal largo scollo e mantello che le ricopre le gambe. Il Bambino è appena coperto da un panno. Entrambi volgono lo sguardo verso destra, dove sono rappresentati due santi, entrambi barbati e vestiti di tunica e mantello. Sul primo, forse San Giuseppe, posto più in alto, la Vergine appoggia il braccio. Il secondo, San Pietro, è dipinto più in basso in primo piano, ha le braccia aperte ed è inginocchiato su un gradino. Di fianco a lui, sulla sinistra, è dipinto un angelo fanciullo che rivolge lo sguardo verso l’osservatore e mostra le chiavi. La tela è posta entro una cornice di luce e formato rettangolare, in legno intagliato e dorato. Tipologia a gola; battuta liscia. Fascia interna ed esterna modanata; fascia centrale liscia

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 269 cm
    Larghezza: 171 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto presenta le sole indicazioni inventariali relative all’appartenenza nella prima metà del Novecento, al patrimonio del Reale Castello di Racconigi. Le dimensioni dell’opera suggeriscono una destinazione del soggetto sacro per una cappella in un edificio di culto pubblico o oratorio privato. I santi rappresentati, ossia il marito di Maria e il primo pontefice della storia della cristianità sono di amplissima diffusione e culto e non permettono quindi di avanzare alcuna particolare ipotesi in merito all’originaria provenienza dell’opera. La presenza di una iscrizione, in latino, con il nome “Ioseph Ghezzius” riconduce al nome del noto pittore barocco Giuseppe Ghezzi (Comunanza, 1634-Roma, 1721), padre del più celebre figlio Pier Leone. Fu il primo segretario perpetuo dell’Accademia di San Luca, oltre che consigliere per gli acquisti artistici della regina Cristina di Svezia e restauratore delle opere della sua collezione. La sua attività pittorica, secondo forme che dimostrano l’assimilazione dell’indirizzo cortonesco, ma anche il classicismo promosso da Carlo Maratti, avvenuta essenzialmente a Roma e diffusa nel Lazio, Umbria e Marche, è documentata dall’inizio degli anni Settanta del Seicento. I caratteri di stile dell’opera in esame sembrano del tutto compatibili con la produzione nota del pittore. Si veda solamente, per un confronto, la pala della Pentecoste, dipinta per la chiesa romana di San Silvestro in Capite nel 1697
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399527
  • NUMERO D'INVENTARIO R 3115
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 3115 (giallo) - capitale - a matita - non determinabile
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1691 - ante 1710

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE