Ritratto di Maria Adelaide Clotilde Saveria di Borbone-Francia
Il personaggio è rappresentato a tre quarti di figura, con il corpo di lieve tre quarti e lo sguardo rivolto verso l’osservatore. Porta una parrucca dai capelli bruni e semi raccolti, con boccoli che ricadono sulle spalle. Fronte scoperta. Indossa un abito dall’ampio doppio collo plissettato, decorato in corrispondenza del petto da un fiocco. Questo ornato si ripropone nelle maniche a giogo e all’altezza del punto vita. Gonna a panier. Al collo pende una colla di perle e un medaglione ovale con miniatura. La figura è rappresentata seduta su una sedia dallo schienale imbottito con andamento curvilineo e cimasa scolpita. Una mano, in grembo, trattiene una coppia di guanti, l’altra è appoggiata su un tavolo, ricoperto da tovaglia, dipinto di scorcio sulla sinistra. In secondo pian, sul medesimo lato, un alto basamento e la parte inferiore di una colonna chiudono la scena. Il rimanente sfondo di colore bruno. La tela è posta entro una cornice di forma e luce ovale in legno intagliato e verniciato. Tipologia a cassetta. Battuta liscia; fasce modanate
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 120 cm
Larghezza: 84.5 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto rappresenta Maria Adelaide Clotilde Saveria di Borbone Francia (Versailles, 1759- Napoli, 1802), sorella del re di Francia Luigi XVI, figlia di Luigi XV e della principessa Maria Giuseppina di Sassonia. Nonostante la forte vocazione religiosa, sposò nel 1775 il principe di Piemonte Carlo Emanuele e divenne regina di Sardegna nel 1796. Due anni più tardi seguì il consorte in esilio, prima in Sardegna, a Cagliari, poi nel vario peregrinare lungo la penisola italiana, da Firenze a Roma, da Frascati a Caserta e infine a Napoli, dove morì, dopo essersi avvicinata al terz’ordine regolare di San Francesco. Fu dichiarata venerabile nel 1808. Nel dipinto la principessa è raffigurata con il viso assai giovanile e al petto una miniatura del consorte. Potrebbe pertanto trattarsi di un’opera eseguita poco prima delle nozze, come suggerirebbe anche la scarsa evidenziazione della sua nota pinguedine, o negli anni immediatamente successivi. Si tratta, invece, di una replica della tela commissionata al pittore Ludwig Guttenbrunn in occasione dei sui passaggi presso la corte torinese tra il 1784 e il 1787. Rispetto all’originale, donato da Carlo Emanuele IV al proprio scudiere Tommaso Ferrero Lamarmora, è ridotta l’ambientazione intorno al ritratto. L’immagine è però del tutto fedele nella riproduzione della fisionomia dell’effigiata. Di particolare interesse è l’abito indossato dalla principessa che testimonia nella moda degli anni Ottanta del Settecento un revival nei confronti di fogge risalenti ai primi decenni del Seicento, ben attestata in Francia. Lo dimostrano sia l’ampio colletto che richiama la gorgiera, sia la tipologia delle maniche della veste riprodotta nel dipinto in oggetto
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399450
- NUMERO D'INVENTARIO R 3178
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 3178 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a matita - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0