Ritratto di Carlo Emanuele III di Savoia

dipinto, post 1731 - ante 1745

Il personaggio è rappresentato a figura intera, stante, con il corpo di lieve tre quarti e lo sguardo rivolto verso l’osservatore. Porta una parrucca con scriminatura centrale e file di corti boccoli che discendono sino alle orecchie; fronte scoperta. Indossa jabot profilato con pizzo come i polsini della camicia che fuoriescono dalla marsina in velluto con ampi paramaniche profilati, analogamente alle tasche, da largo gallone in filo d’oro. Al di sopra della marsina, petto di corazza; al collo pende il collare dell’ordine della S.ma Annunziata. Attivati pantaloni e stivali sino al ginocchio; Una fascia, generosamente drappeggiata, cinge la vita. Dietro alle falde della marsina si intravede la spada, riposta nel fodero. Una mano è appoggiata sul fianco, l’altra tiene lo scettro e tocca il piano in marmo di una console, raffigurata scorciata sul lato sinistro. Il mobile ha sostegni a biscia riccamente intagliati e un gioco di amorini scolpiti a tutto tondo occupa il punto di incrocio delle traverse. Sul piano è appoggiato un cuscino, sul quale si trova una corona chiusa. Di fianco è adagiato un sontuoso mantello foderato di ermellino. Un tendone chiude l’ambiente di sfondo, lasciando solamente intravedere un pilastro sulla sinistra. La tela è posta entro una cornice di forma e luce rettangolare in legno verniciato e intagliato. Tipologia a gola. Battuta liscia, fascia modanata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 180 cm
    Larghezza: 143.6 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto rappresenta Carlo Emanuele III di Savoia (1701-1773), salito al trono nel 1730. Nel primo e secondo decennio di regno prese parte, in schieramenti opposti, ma con esisti nell’insieme positivi, alla Guerra di Successione Polacca (1734-1737), ove, grazie al sostegno delle truppe borboniche, conquistò, seppure per poco, il Milanese, ma guadagnò comunque con la pace di Vienna Tortonese, Novarese e Langhe, e poi alla Guerra di Successione Austriaca (1740-1748), questa volta a fianco di Maria Teresa d’Asburgo. I tre matrimoni, il primo nel 1722 con Anna Cristina Luigia di Baviera, il secondo nel 1724 con Polissena d’Assia-Rheinfelds e il terzo con Elisabetta Teresa di Lorena, sorella dell’imperatore Francesco Stefano, segnano una volontà di apparentamento con le casate degli elettori imperiali e con la stessa dinastia asburgica. Dalla pace di Aquisgrana sino alla morte, avvenuta nel 1773, il suo governo si configurò per una intensa attività di riforma dello Stato, sia dal punto di vista militare, con un forte potenziamento del sistema difensivo, che istituzionale, proseguendo il consolidamento della struttura amministrativa già riformata dal padre, sia sul fronte economico e sociale, intraprendendo una serie di iniziative che ebbero positivo esito sul lungo periodo. Le numerose iscrizioni rilevate sul retro della tela suggeriscono la provenienza dell’opera da altra residenza sabauda, forse dal Castello di Moncalieri. Un cartellino redatto con calligrafia settecentesca, applicato sul retro della tela indica che l’opera è replica di un prototipo precedentemente elaborato. L’esibizione del petto di corazza e degli attributi di sovrano, nonché i tratti del volto di Carlo Emanuele II, ancora piuttosto giovanili, suggeriscono di ipotizzare un’esecuzione dell’opera originaria, di notevole qualità, anche in considerazione della definizione dei caratteri dell’abbigliamento e dell’arredo, nel corso del quarto decennio del XVIII secolo o prima metà del decennio successivo, quando il re di Sardegna predilesse mostrarsi nel ruolo di comandante militare vincitore nelle campagne militari della Guerra di Successione Polacca e Austriaca. L’esecuzione dell’opera si deve collocare nell’ambito degli artisti attivi per la corte sabauda, in particolare della pittrice Maria Giovanna Battista Clementi detta la Clementina o della meno nota Genoveffa Campana, discendente dalla dinastia di pittori ritrattisti Curlando
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399446
  • NUMERO D'INVENTARIO R 3221
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 3221 (giallo) - corsivo alto-basso - a impressione - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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