Ritratto di Cristina d’Assia-Rheinfels-Rottemburg
Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio al di sotto del punto vita. Il corpo è orientato di lieve tre quarti, il viso quasi frontale, con lo sguardo rivolto verso l’osservatore. Porta una parrucca con i capelli semiraccolti; alcuni boccoli discendono dietro alle spalle. Indossa un corpetto dallo scollo ovale, parzialmente coperto da pizzo con gioiello a pendente centrale. le maniche, engageants, terminano con due balze di pizzo. All’altezza delle spalle due fermagli-gioiello a forma di corolla floreale trattengono un manto di velluto rivestito interamente di ermellino ed esternamente ricamato da croci dorate sabaude. La principessa è seduta u una sedia dall’alto schienale e tiene tra le mani un collarino di brillanti da annodare al collo. Un braccio posa sopra un cuscino di velluto collocato al di sopra di una console. Sfondo neutro di colore bruno. La tela è posta entro una cornice, in legno intagliato e dorato, di formato e luce rettangolare. Tipologia a gola. Fascia interna ornata da motivo a pelacette; fascia centrale liscia; fascia esterna perlinata
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 90 cm
Larghezza: 69 cm
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ATTRIBUZIONI
Clementi Maria Giovanna Battista Detta La Clementina (attribuito): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’esistenza di una collezione iconografica della dinastia dei Savoia-Carignano e dei suoi rami collaterali, è attestata a partire almeno dall’inventario redatto nel 1838 che riportava nella Sala di Ricevimento a sinistra di quella di accesso al secondo piano del castello la presenza di diciotto ritratti di principi e principesse di Carignano, muniti tutti di cornice in legno dorato con ornati in pastiglia e dotata di targa con l’iscrizione per il riconoscimento dell’effigiato. Questa tipologia di cornice è ancora riconoscibile in parte delle opere pittoriche esposte nella stanza 22. Lo stesso assetto è testimoniato nel successivo inventario del 1850, con l’incremento dei ritratti di Carlo Alberto e Maria Teresa di Toscana e di due tele di maggiore formato per i capostipiti, Maria di Borbone e il principe Tommaso, e poi nella Guida alla residenza di Giuseppe Casale, pubblicata nel 1873, dove si registrava anche la presenza, in questa stessa sala, dei ritratti dei più recenti esponenti del casato. La tela rappresenta Cristina d’Assia-Rheinfels-Rottemburg (Rotenburg an der Fulda, 1717-Torino, 1778). Era la figlia più giovane di Ernesto Leopoldo d’Assia-Rottemburg e di Eleonora Maria di Löwenstein-Wertheim-Rochefort. Era sorella di Polissena, regina di Sardegna in quanto seconda consorte di Carlo Emanuele III di Savoia. Giunse in Piemonte nel 1732, probabilmente per valutare le opportunità di una collocazione matrimoniale che la corte sabauda poteva offrire. Dal 1740 moglie di Luigi Vittorio di Savoia-Carignano. Numerosa fu la prole nata da questa unione, tra cui, senza dubbio, la più famosa e sfortunata du Maria Teresa Luisa di Savoia-Carignano, più nota come principessa di Lamballe, ghigliottinata a Parigi durante la Rivoluzione francese. Il dipinto, di buona qualità, seppure oggetto di modifiche per ampliarlo e adattarlo alla presente cornice, analoga a quella che contiene la tela che ne rappresenta il consorte, riconduce, per l’attenzione alla resa preziosa delle vesti e la raffinatezza della qualità dell’incarnato perlaceo, ravvivato dal rosso sulle gote, ai migliori modi della ritrattista di punta della corte sabauda alla metà del Settecento, Giovanna Battista Clementi detta la Clementina. Nelle note della contabilità di corte rese note da Alessandro Baudi di Vesme, sono attestati pagamenti per ritratti della principessa negli anni immediatamente successivi alla morte della sorella Polissena e altri, ben più tardi, nel settimo decennio del Settecento, a Giuseppe Duprà, artista al quale i principi di Savoia Carignano si affidarono a più riprese. Per i caratteri della moda, l’opera può essere datata poco prima o poco dopo il matrimonio della principessa, entro la prima metà del quinto decennio del XVIII secolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399418
- NUMERO D'INVENTARIO R 6335
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a sinistra - R 6335 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a impressione - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0