Ritratto di Carlo Emanuele di Savoia-Carignano
Il personaggio è rappresentato stante, a tre quarti di figura. Il corpo quasi frontale e il viso, giovanile, di lieve tre quarti, con lo sguardo rivolto verso l’osservatore. Porta una parrucca con fila di boccoli al di sopra delle orecchie. Indossa camicia e marsina dell’uniforme dell’esercito del Regno di Sardegna profilata da ricchi galloni in filo d’argento. Sul petto è appuntata la placca dell’ordine della SS. Annunziata il cui pendente del collare compare al di sotto della marsina aperta che lascia vedere anche il gilet. Una mano è nascosta, al di sotto della marsina e l’altra poggia sull’elsa della spada, inserita nel fodero appeso alla cintura. In primo piano, a sinistra, si intravede il piano di un tavolo sul quale poggia un drappo rosso, forse un mantello, sul quale è adagiato il tricorno. Sfondo neutro di colore scuro. La tela è posta entro una cornice, in legno intagliato e dorato, di formato e luce rettangolare. Tipologia a gola. Battuta perlinata; fascia centrale liscia, fascia esterna ornata in pastiglia com minuto motivo floreale stilizzato. Al di sotto, al centro, è affissa, a mezzo di due barre metalliche, una targa di profilo e luce rettangolare in legno intagliato e dorato con iscrizione identificativa del personaggio rappresentato, ornata da una fascia con mot
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 89.5 cm
Larghezza: 69 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’esistenza di una collezione iconografica della dinastia dei Savoia-Carignano e dei suoi rami collaterali, è attestata a partire almeno dall’inventario redatto nel 1838 che riportava nella Sala di Ricevimento a sinistra di quella di accesso al secondo piano del castello la presenza di diciotto ritratti di principi e principesse di Carignano, muniti tutti di cornice in legno dorato con ornati in pastiglia e dotata di targa con l’iscrizione per il riconoscimento dell’effigiato. Questa tipologia di cornice è ancora riconoscibile in parte delle opere pittoriche esposte nella stanza 22. Lo stesso assetto è testimoniato nel successivo inventario del 1850, con l’incremento dei ritratti di Carlo Alberto e Maria Teresa di Toscana e di due tele di maggiore formato per i capostipiti, Maria di Borbone e il principe Tommaso, e poi nella Guida alla residenza di Giuseppe Casale, pubblicata nel 1873, dove si registrava anche la presenza, in questa stessa sala, dei ritratti dei più recenti esponenti del casato. La tela rappresenta Carlo Emanuele di Savoia, sesto principe di Carignano. Nacque a Torino nel 1770, figlio di Vittorio Amedeo di Carignano e di Giuseppina di Lorena-Armagnac. Fu educato nel collegio di Sorèze in Linguadoca, ritornando a Torino nel 1788, anno nel quale venne nominato colonnello di un reggimento di Marina. Nel 1792 ottenne il comando di un corpo di milizia in Valle Stura, nel 1794 fu luogotenente generale degli Appennini liguri. Nel 1797 sposò la principessa Cristina Albertina Maria di Sassonia, duchessa di Curlandia. A seguito dell’arrivo delle truppe guidate dal Bonaparte in Piemonte, assunse posizioni favorevoli ai francesi e nel 1798, dopo l’abdicazione di Carlo Emanuele IV, aderì alla repubblica, non seguendo la famiglia in esilio. Fu trasferito, insieme alla moglie e al figlio primogenito, il futuro re di Sardegna Carlo Alberto, per ordine del Direttorio a Challot, presso Parigi, dove morì nel 1800. La tela è ricordata tra quelle esposte nella serie dinastica allestita in castello e attestata dall’inventario del 1838, come confermano i caratteri della cornice. Poiché il principe mostra il collare dell’ordine dinastico dell’Annunziata, di cui venne insignito da Vittorio Amedeo III nel 1788, la sua esecuzione, per caratteri di stile coeva alla vita del personaggio, deve senza dubbio collocare dopo tale data e, vista l’esibizione di insegne sabaude, prima dell’arrivo dei francesi in Piemonte nel 1796-97. Considerando il volto giovanile, si può collocare entro l’inizio dell’ultimo decennio del Settecento. Il modesto livello della resa fisionomica e l’assenza di ambientazione e di aggiornamento sui canoni della ritrattistica neoclassica, diversamente dal ritratto della consorte esposto in questa stessa sala, inducono a ipotizzare che il lavoro si debba a un artista piemontese e forse derivi da un prototipo di ritratto ufficiale di maggiore qualità esecutiva
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399414
- NUMERO D'INVENTARIO R 6308
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 6302 (giallo) - capitale alto-basso - a matita - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0