Apollo
dipinto
post 1788 - ante 1795
Lucatelli Giuseppe (1751/ 1826)
1751/ 1826
Divinità: Apollo. Strumenti musicali: lira. Paesaggi
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
-
MISURE
Altezza: 54
Larghezza: 140
-
ATTRIBUZIONI
Lucatelli Giuseppe (1751/ 1826)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Basilica di S. Nicola da Tolentino
- INDIRIZZO Piazza S. Nicola, Tolentino (MC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Come documentato dalla delibera del Consiglio Comunale del 1788, il dipinto fu commissionato, unitamente ad una più vasta decorazione pittorica e alla progettazione del teatro, dal Comune di Tolentino a Giuseppe Lucatelli (1751-1828) in quell'anno. La costruzione dell'edificio denominato dell'Aquila fu ultimata nel 1795 ma a causa degli avvenimenti napoleonici fu inaugurato il 10 settembre 1797; ispirandosi liberamente a Luigi Vanvitelli e a Giuseppe Piermarini, l'artista realizzò un teatro caratterizzato dal grande equilibrio dei volumi e dalle linee sobrie e armoniche della facciata che si sviluppa in senso orizzontale con una mensola modanata spezzata dai tre ingressi che riceve una spinta verso l'alto grazie all'emiciclo superiore. L'interno, con pianta a ferro di cavallo, è caratterizzato dalle grandi paraste con capitelli corinzi e dalla grande volta `a ombrello` che dalle lunette del loggione si raccoglie verso il motivo a stucco del grande medaglione centrale. Nel 1881 il teatro fu restaurato e in tale occasione venne realizzata una nuova decorazione pittorica affidata a Luigi Fontana, quotato pittore fermano, che dipinse anche il nuovo sipario; la riapertura avvenne nel 1882 con una nuova intitolazione a Nicola Vaccai (Mariano-Pellegrino 1997). Della decorazione originale del Lucatelli rimangono solo gli affreschi a carattere mitologico dell'atrio mentre le tele che ornavano i parapetti dei palchi del primo e secondo ordine hanno avuto nel corso del tempo diverse collocazioni: nel 1988 sono state trasferite presso il Comune di Tolentino e solo recentemente, dopo l'inizio dei lavori di restauro che stanno interessando la sede municipale in seguito al sisma del 1997/ '98, sono state momentaneamente portate in deposito presso la basilica di San Nicola, tuttavia poichè i lavori di ristrutturazione si stanno concludendo, a breve termine saranno nuovamente spostate. La scelta iconografica denuncia l'intenzione di esaltare le Arti con un ciclo di opere a carattere mitologico ospitate in un contenitore che bene le rappresenta. Unitamente alla raffigurazione degli Dei è ampiamente raccontata la vita del dio Bacco, figlio di Giove e di Semele, affidato alla nascita a Mercurio e successivamente educato dalle Ninfe della montagna di Nisa che abitavano una grotta tappezzata di vite vergine; le Ninfe, le Ore e i Satiri si votarono all'educazione del `bricconcello ricciuto` tenuto allegro da cembali e flauti. Evidentemente la scelta è stata motivata dal fatto che si venerava in Bacco non solo l'inventore del vino, ma soprattutto l'ispiratore di ogni entusiasmo espresso in cori, danze, mascherate: infatti dai dialoghi della folla inghirlandata di tralci durante le feste in suo onore (Dionisiache) nacque la commedia così come dai riti austeri che commemoravano le sue avventure dolorose nacque la tragedia. Nel dipinto in esame è rappresentato Apollo, dio del Sole e della bellezza ma anche della musica e della poesia
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100143212
- NUMERO D'INVENTARIO inv., n.100A
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2003
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0