Ritratto di Carlo Emanuele IV di Savoia

dipinto, post 1775 - ante 1795

Il personaggio è rappresentato a tre quarti di figura, stante. Il corpo è dipinto quasi frontalmente, il viso di lieve tre quarti; lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta una parrucca di color cenere con una solo fila di boccoli sopra le orecchi e codino trattenuto da nastro dietro le spalle. Indossa l’uniforme, ornata da passamaneria e galloni in corrispondenza dell’abbottonatura e delle maniche. La marsina è aperta e lascia vedere lo jabot annodato e la sottomarina, del tutto chiusa. I fianchi sono cinti da fascia di tessuto. Sul petto poggia il collare dell’ordine della SS.ma Annunziata e quello dell’ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Un braccio è piegato e la mano poggia sul fianco. L’altro è disteso e la mano trattiene il bastone del comando appoggiato su un tavolo. Sullo stesso è posta anche la feluca. Un tendone, dipinto dietro la figura, chiude la scena insieme al fusto scannellato di una colonna, parzialmente nascosto dal drappo di una seconda tenda. La tela, di forma sagomata, è montata entro il telaio di una specchiera. E’ profilata da una cornice in legno intagliato e verniciato, analogamente sagomata, di tipologia a gola con fascia modanata

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 85 cm
    Larghezza: 83.3 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il principe (Torino, 1751-Roma, 1819) è rappresentato in età giovanile con i collari degli ordini dinastici, ma senza gli attributi della dignità regia, ad eccezione del bastone del comando. L’opera potrebbe, pertanto, collocarsi poco prima o poco dopo del matrimonio con la principessa Maria Clotilde di Borbone, celebrato nel 1775. Divenne re di Sardegna nel 1796, in una situazione politicamente complessa sia sul fronte della politica estera che per l’opposizione interna alla stessa Famiglia Reale, dovendo ben presto rinunciare al controllo degli Stati di terraferma a seguito degli accordi stipulati con il governo francese. Nel dicembre del 1798 accettò le imposizioni di Parigi, rinunciando alla sovranità sul Piemonte e lasciò definitivamente Torino con la famiglia. Dopo brevi soggiorni a Parma e a Firenze, si trasferì con la consorte in Sardegna. L’anno successivo fu prima a Roma e poi a Napoli. La pace di Amiens del marzo 1802 aggravò ulteriormente la posizione del casato e nel marzo dello stesso anno morì Maria Clotilde. Il sovrano, trasferitosi a Roma, il 4 giugno in palazzo Colonna abdicò a favore del fratello Vittorio Emanuele. Nel 1814 con il ripristino della Compagnia di Gesù, entro nel noviziato di Sant’Andrea al Quirinale e vi prese i primi voti. Le iscrizioni non sono leggibili dal momento che la tela è incassata nel telaio della sovrapposta ed è inamovibile
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399340
  • NUMERO D'INVENTARIO R 564
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI CORRELATI

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1775 - ante 1795

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE