Ritratto di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours

dipinto, post 1666 - ante 1680

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto. I caratteri della persona e del suo abbigliamento non sono leggibili poiché la tela è interamente coperta da velinatura. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e verniciato. Tipologia a cassetta. Battuta liscia. Fascia interna intagliata con motivo a ovoli; fascia esterna con motivo a fogliette stilizzate sottili

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 82.7 cm
    Larghezza: 66.3 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La presenza di velinatura che ricopre totalmente la tela impedisce di avanzare ipotesi sulla datazione e l’ambito di esecuzione dell’opera di fatto, tuttavia, in considerazione del soggetto, riconducibile agli artisti attivi per la corte sabauda nell’ultimo quarto del XVII secolo. La principessa (Parigi, 1644-Torino, 1724) fu l’ultima discendente del ramo collaterale originato da Filippo di Savoia. Sposò nel 1665 il duca Carlo Emanuele II, di cui rimase vedova dieci anni più tardi. Tre giorni dopo la seconda Madama Reale assunse il potere e la tutela dell’unico figlio minorenne, Vittorio Amedeo, in una condizione di estrema incertezza sia per l’amministrazione, che per l’economia e i rapporti politici all’interno dello Stato. Solamente nel marzo del 1684 egli assunse definitivamente il potere, allontanando la madre con la quale da tempo i rapporti si erano profondamente deteriorati. Solo recentemente sono stati fatti tentativi per rilevare con coerenza il peso della reggenza della duchessa, durante la quale spesso furono portati a termine progetti e riforme avviate dal consorte. In tale ambito si inserisce una nuova attenzione verso la politica culturale: dal completamento della cappella della Sindone, all’impresa della pubblicazione del Theatrum Sabaudiae, che uscì una prima volta nel 1682. Precisa fu la volontà di presentare a livello internazionale un’immagine di donna colta e raffinata, sostenitrice delle arti e lettere, certamente non indifferente all’emblematico modello di Cristina di Svezia. Tra il 1675 circa e il 1678 ben tre accademie sorsero in Torino per iniziativa ducale, sul modello di quanto avveniva a livello europeo: una cavalleresca, l’Accademia Reale, una letteraria, bilingue, nominata Accademia francese e italiana, senza dubbio la più sfuggente tra le istituzioni qui menzionate, e una di Pittura, Scultura e Architettura, immediatamente aggregata, nel 1675, a quella romana di San Luca
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399334
  • NUMERO D'INVENTARIO R 1440
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 1440 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a penna - non determinabile
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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