Ritratto di Vittorio Amedeo II di Savoia
dipinto,
post 1718 - ante 1724
Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, il copro di tre quarti e il viso, dalle sopracciglia inarcate e la barba appena accennata sul mento, frontale con lo sguardo rivolto verso l’osservatore. Porta una parrucca con scriminatura centrale e boccoli che ricadono dietro alle spalle. Indossa un petto di corazza, profilato da fasce dorate, e spallacci. Al di sotto, dello scollo, fuoriesce lo jabot di pizzo. Al collo pende il collare dell’ordine dinastico della SS. Annunziata. Sfondo neutro di colore bruno. La tela era posta entro una cornice in legno intagliato e dorato di forma e luce ovale. Battuta liscia, doppia fascia modanata
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 73.7 cm
Larghezza: 55.7 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'oggetto, rispetto al rilevamento effettuato poco prima della presente campagna di schedatura, risulta privo della cornice (misure: altezza cm 84; larghezza cm65.5; profondità cm 4). L’opera raffigura Vittorio Amedeo (Torino, 1666-Moncalieri, 1732). Unico figlio nato dal matrimonio tra Carlo Emanuele II e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, tra il 1675 e il 1684, fu sottoposto alla reggenza materna. Con l’assunzione del potere, avviò, pur con oscillazioni, l’allontanamento dalle politiche filo-francesi materne, accettando tuttavia il matrimonio con Anna d’Orleans, nipote del Re Sole, e poi combinando le nozze per le due figlie con esponenti della dinastia reale francese: Maria Adelaide con Luigi di Orleans, detto il Gran Delfino, nipote diretto di Luigi XIV, Maria Luisa Gabriella con Filippo d’Angioux, divenuto re di Spagna con il nome di Filippo V. L’ultimo decennio del Seicento e il primo del Settecento videro il duca impegnato in conflitti di portata internazionale, in una fase di rinnovato attivismo del ducato sulla scena europea: la Guerra della Lega di Augusta (1688-1697) e poi la Guerra di Successione Spagnola (1700-1713). La pace di Utrecht gli valse l’acquisizione della Sicilia, permutata nel 1720 con la Sardegna, comportò il titolo regio, obiettivo perseguito da Casa Savoia sin dalla metà del Cinquecento. A ciò si aggiunse l’allargamento del confine orientale dello Stato con l’entrata in possesso del Monferrato già gonzaghesco (Acqui e Casale) e di territori quali l’Alessandrino, la Lomellina e la Val Sesia per secoli appartenenti allo Stato di Milano. Poderoso fu, dalla metà del secondo decennio del Settecento sino al 1730, il programma di riorganizzazione del regno in tutti i campi dell’amministrazione. La tela mostra il sovrano in età adulta, sottolineando, nell’immagine priva dei simboli del potere regio e caratterizzata dalla sottolineatura della vocazione militare per l’abbigliamento con il petto di corazza, il significativo ruolo svolto da Vittorio Amedeo II durante le guerre europee della fine del XVII secolo e l’inizio del XVIII secolo. Questa appare la cronologia più plausibile per l’opera in esame
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399309
- NUMERO D'INVENTARIO R 1413
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, al centro - R 1413 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a penna - non determinabile
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0