Iolanda di Savoia

dipinto post 1750 - ante 1795

Il personaggio è rappresentato entro una stanza, stante di profilo con il viso rivolto verso sinistra. I capelli sono raccolti all’interno di un copricapo con cuffia e velo che scende sino alle spalle dietro la schiena, profilato di passamaneria dorata. Indossa una veste dalle maniche lunghe sino al polso, composta da corpetto e gonna che ricopre in pieghe parallele fino ai piedi. Con una mano tiene un guanto e con l’altra un fazzoletto bordato di pizzo. Al collo una collana che ricade sul petto. Sulla sinistra, è rappresentato un tavolo ricoperto da una tovaglia con ricca passamaneria agli angoli. Sulla sinistra, da una porta finestra aperta si intravede una balaustra e un brano di paesaggio con architetture, non chiaramente distinguibili, una vallata, montagne e un lago. La tela è posta entro una cornice intagliata e dorata modanata di formato rettangolare. Battuta liscia; fascia modanata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 202 cm
    Larghezza: 106 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela raffigura, secondo quanto restituito dall’iscrizione, la principessa Jolanda (1487-Ginevra, 1499), figlia di Carlo I di Savoia. Fu la prima consorte del cugino Filiberto II di Savoia, detto il Bello del ramo di Bresse. L’uso della tela e le modalità pittoriche suggeriscono che l’opera, non coeva al personaggio ritratto, sia stata eseguita in una fase successiva, tra XVII e XVIII secolo, all’interno di una più ampia serie genealogica volta a illustrare le coppie di duchi e duchesse di Casa Savoia. Questo genere di soggetti, già presenti nei progetti e, probabilmente, anche nei fatti nella perduta grande galleria di Carlo Emanuele I, allestita nei primi decenni del Seicento, sono successivamente documentati, nella seconda metà del XVIII secolo dalla produzione di pittori come Vittorio Amedeo Grassi e Giovanni Panealbo per la decorazione di alcune sale del castello di Racconigi. Nell’inventario del castello compilato alla fine degli anni Settanta del Settecento è stato possibile riscontrare, dal confronto con le numerazioni presenti sul retro della tela, nonché dalla descrizione della cornice, la presenza di quest’opera in una delle sale della residenza di Moncalieri, località dalla quale sono pervenuti al castello di Racconigi numerosi ritratti dinastici (Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Casa di Sua Maestà, Inventari, Moncalieri, 12922, 25 luglio 1879, fol. 43)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399299
  • NUMERO D'INVENTARIO R 1576
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, al centro, a destra - R 1951 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a pennello - non determinabile
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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