San Maurizio in preghiera

dipinto, post 1750 - ante 1796

La composizione è dominata da una figura di guerriero inginocchiata su un sasso. Il volto è rappresentato di profilo e il corpo di lieve tre quarti, le braccia sono aperte con uno dei palmi delle mani rivolto verso l’alto, in posizione da orante. Porta un elmo piumato sul capo. Indossa un petto di corazza ornato al centro da croce mauriziana, spallacci con teste leonine; al di sotto si intravedono le maniche della camicia, arrotolate. Le gambe sono fasciate con una calzamaglia e ai piedi indossa calzari. Sulla spalla destra poggia un manto che scende dietro la schiena sino ai piedi. Sulla medesima parte anatomica poggia una lancia da torneo che alla sommità regge un vessillo dal campo bianco e la croce, dai bracci sottili rossa. Il personaggio è collocato in uno spazio aperto di pianura. Sullo sfondo sono accennate alcune montagne. Ampio brano di cielo solcato da nubi rossastre. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare, in legno intagliato e dorato. Tipologia a cassetta. Battuta liscia; fascia interna filettata; fascia centrale liscia; fascia esterna ornata da un motivo a fogliette stilizzate

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 58 cm
    Larghezza: 42.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il santo effigiato è riconoscibile in Maurizio, comandante della legione tebea, martirizzato con i compagni ad Agauno intorno al 287 d.C., per la presenza della tipica croce con terminazioni trilobate e per il vessillo, sebbene i colori araldici, rispetto allo stemma sabaudo, risultino invertiti. Il santo fu infatti oggetto di forte devozione nei territori sottoposti al controllo della dinastia sabauda sin dall’età medievale e la sua iconografia, anche in qualità di patrono dell’ordine dinastico dei Santi Maurizio e Lazzaro, come quella di altri martiri della legione tebea, è largamente diffusa sul territorio piemontese. In questo caso, il piccolo formato e la fattura piuttosto mediocre dal punto di vista stilistico, contraddistinto da un certo irrigidimento delle forme e semplificazione della composizione, permettono di collocare il dipinto tra le opere di devozione privata realizzate nella seconda metà del XVIII secolo in ambito locale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399288
  • NUMERO D'INVENTARIO R 995
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, al centro - R 995 (giallo) - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1750 - ante 1796

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE