autoritratto di Vittorio Amedeo Cignaroli

dipinto, ca 1760 - ca 1760

Cornice in legno intagliato e dorato decorata sulla battuta e sulla fascia esterna da motivi vegetali

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Cignaroli Vittorio Amedeo (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fu acquistato nel 1889 con attribuzione a Vittorio Gaetano Giuseppe (Vittorio Amedeo) Cignaroli insieme con il Ritratto dello scultore Francesco Ladatte di Charles André van Loo (inv. 103, cat. 361) dal capitano Barbera (Regia Pinacoteca/ di/ Torino/ Inventario degli oggetti d’arte, Parte 2ª, pp. 14-15, n. 842). Questi, come ci informa Alessandro Baudi di Vesme (1899, p. 46, n. 86), era erede della famiglia dei pittori Cignaroli: Francesco, figlio del pittore paesaggista Angelo Antonio e nipote di Vittorio Amedeo, aveva infatti sposato Tecla Barbera (cfr. Baudi di Vesme 1963-1982, vol. I, p. 316). Nel catalogo del 1899 lo studioso lo dice attribuito a Vittorio Amedeo Cignaroli, segnalando il ritratto anche nelle Schede Vesme senza però pronunciarsi sull’attribuzione (Baudi di Vesme 1963-1982, vol. I, p. 318). Alessandra Verdoja Oberto (1967, p. 57) giudica l’autoritratto databile al 1760 circa sulla base dell’età non superiore ai trent’anni dimostrata dal pittore, raffiguratosi in giacca azzurra con davantino in pizzo bianco, e per l’impasto denso del colore presente in altre opere del decennio 1753-1763, quando l’artista esegue numerosi lavori per la corte sabauda e fornisce cartoni per arazzo con scene campestri e boscherecce alla Manifattura Torinese. Secondo la studiosa i suoi lineamenti si riconoscono spesso nei dipinti con scene di caccia o temi galanti. Il pittore è effigiato di tre quarti a mezzo busto e ha la mano sinistra, con cui tiene un compasso, poggiata su un mappamondo posto in primo piano. Alle sue spalle, a destra, è un paesaggio con alberi ed edifici tipico della produzione del maestro. Anche Noemi Gabrielli (1971, pp. 105-106, fig. 487) ritiene si tratti dell’autoritratto dell’artista, ipotesi accettata successivamente da Franca Dalmasso (in DBI, vol. 25, 1981, p. 499) che conferma una datazione agli anni ’60 del Settecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100373237
  • NUMERO D'INVENTARIO 446
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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