interno della basilica di San Paolo a Roma
dipinto
1682 - 1682
Garoli Pietro Francesco (1638/ 1716)
1638/ 1716
Tela rettangolare dipinta in cornice lignea dorata della prima metà del XVIII secolo, decorata con modanature alternativamente lisce e a ovuli. Rappresenta l'interno della basilica di San Paolo a Roma: al centro uno dei pilastri centrali, alla cui sinistra si apre una veduta di scorcio della navata centrale, in primo piano il ciborio di Arnolfo di Cambio, a sinistra una veduta marginale di una navata laterale. Varie figure in piedi o inginocchiate animano la composizione
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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MISURE
Altezza: 172 cm
Larghezza: 120 cm
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ATTRIBUZIONI
Garoli Pietro Francesco (1638/ 1716)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Pannini Giovanni Paolo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
- LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
- INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE In pendant con l’'Interno della basilica di San Pietro' (inv. 160), il quadro figura nelle collezioni sabaude di palazzo reale a Torino fin dal 1754. È infatti segnalato nella Camera per la Tavola in Palazzo Reale nella "Descrizione delle pitture sculture et altre cose più notabili del Real Palazzo e Castello di Torino" del 1754 e nel "Catalogue des Tableaux des plus excellens Peintres Italiens Flamands et Hollandois existans dans les galleries appartaments & cabinets de S.M. le Roi de Sardaigne" del 1777. In entrambi gli inventari il dipinto è riferito al Garola, mentre, a partire dall’Inventario degli arredi Palazzo Reale del 1805 (fol. 23), l’opera, segnalata all’interno della medesima stanza, è assegnata a Giovanni Paolo Panini. Come tale essa compare nello “Stato Descrittivo de’ Quadri esistenti negli Appartamenti del Reale Palazzo di Torino” del 1822, dove risulta collocato nella camera della principessa di Borgogna, nei registri inventariali della Reale Galleria del 1851 e 1853, esposto nella sala n. 3 o di Raffaello Sanzio di Palazzo Madama, e nei primi cataloghi a stampa della Sabauda (Benna 1857, p. 12; Callery 1859, p. 21; Gamba 1884, p. 76). Il merito di aver ricondotto l’opera all’autografia di Pietro Francesco Garola spetta ad Alessandro Baudi di Vesme, che ha pubblicato la documentazione inerente la commissione al pittore piemontese da parte di Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours (Schede Vesme 1966, v. II p. 514). Datato al 1682, il quadro prova la grande abilità prospettica di Garola, influenzato dalle ‘vedute per angolo’ di Ferdinando Bibiena, e la capacità di vivificare gli interni, secondo il gusto settecentesco, attraverso l’introduzione di figure tratte dalla vita quotidiana della Roma dell’epoca senza cadere nell’aneddotica che contraddistingue la pittura di genere (cfr. Benocci 1990, p. 16). I due quadri in pendant si caratterizzano per il senso di monumentalità degli interni, e la perizia luministica, che suggerisce la ripresa in differenti ore del giorno: pieno giorno per l’interno di San Pietro, ore vespertine per l’interno di San Paolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100351302
- NUMERO D'INVENTARIO 158
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0