ritorno del figliol prodigo
dipinto
ca 1765 - ca 1770
Batoni Pompeo (attribuito)
1708/ 1787
Tela rettangolare dipinta in cornice lignea dorata del XIX secolo, decorata da modanature alternativamente lisce e ad ovuli. Raffigura il Ritorno del figliol prodigo: le figure sono a tre quarti, a sinistra il figlio, di profilo e a torso nudo, piangente, a destra il padre, vestito, nell'atto di accogliere il ragazzo avvolgendolo con il suo manto di pelliccia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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MISURE
Altezza: 130 cm
Larghezza: 98 cm
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ATTRIBUZIONI
Batoni Pompeo (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
- LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
- INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell’Elogio di Pompeo Batoni di Onofrio Boni (1787, p. 48) è menzionato un 'Ritorno del figliol prodigo' realizzato dal pittore su commissione del cardinale Enrico Benedetto Stuart duca di York, con cui il dipinto è generalmente messo in relazione come replica autografa o mera copia dell’originale attualmente disperso (Clark 1985, p. 298). Batoni frequentò più volte il soggetto: oltre al quadro della Sabauda si conoscono il dipinto del Louvre (altra copia secodo Clark), quello di Pavlovsk Palace e quello del Kunsthistorisches Museum di Vienna (i soli autografi nel giudizio del Clark). In paragone a queste ultime, lo studioso britannico ha giudicato la tela della Sabauda di esecuzione dura e grezza. Se confrontato con la versione di Vienna, datata al 1773, il dipinto si rivela effettivamente di qualità inferiore, più secco nell’articolazione delle pose e del panneggio, meno felice nella definizione anatomica del busto del giovane e nella descrizione della pelliccia interna del manto del padre, al di sotto del virtuosismo ‘fiammingo’ solitamente esibito dal pittore nel trattamento di questi dettagli. La qualità dell’opera resta comunque alta, tale da non escludere l’autografia. Opera di Batoni, non fra le più riuscite. A differenza di quanto riportato in bibliografia (Mazzini 1968), il dipinto risulta segnalato nell’inventario della Galleria di S.M. il Re di Sardegna del 1822 (Conoscere la Galleria Sabauda 1982, p. 105). Il suo ingresso nelle collezioni è pertanto antecedente tale data
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100351283
- NUMERO D'INVENTARIO 132
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0