assunzione di Maria

dipinto, ca 1640 - ca 1640

La cornice di legno intagliato e dorato è costituita da tre modanature decorate con elementi vegetali. Nella parte superiore del dipinto è raffigurata l'Assunzione della Madonna in cielo, portata in trionfo da cherubini e angioletti che la incoronano. In basso, intorno al sepolcro vuoto, gli Apostoli e due figlie degli Ebrei in atteggiamenti di costernazione e meraviglia

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 102 cm
    Larghezza: 79 cm
  • ATTRIBUZIONI Malò Vincenzo (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI VAN DYCK ANTON
    Ambito Genovese (pittore Imitatore Di Rubens Peter Paul)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera è stata acquistata presso E. Accame a Genova per la Galleria Sabauda nel 1838. La data di arrivo a Torino del dipinto non è quindi il 1938, come segnala erroneamente Daniele Sanguineti nel 2004 (Sanguineti, 2004, p. 138). L’attribuzione dell’opera a Van Dyck, al momento del suo acquisto, è stata respinta da Baudi di Vesme, che vi identifica piuttosto lo stile di un pittore genovese imitatore di Rubens (Baudi di Vesme, 1899, p. 147). Nel 1991, Sandra Pinto e Michela di Macco accostano la tela alla produzione genovese del pittore di origine fiamminga Vincenzo Malò ([Di Macco, Pinto] in Guide brevi della Galleria Sabauda. Primo settore. Collezioni dinastiche: da Emanuele Filiberto a Carlo Emanuele I 1550 c. - 1630, 1991, p. 58). Le ricerche condotte su quest’artista da Anna Orlando avvalorano questa proposta attributiva (Orlando, 1997, pp. 352-354; Orlando, 1999). Vincenzo Malò arriva per la prima volta a Genova, dove vive dal 1625 al 1629. Dopo essere ritornato in patria per qualche anno, dal 1634 soggiorna nuovamente in Italia, a Genova e a Roma, dove muore intorno al 1650/1651. Orlando segnala il suo “ruolo di grande divulgatore della maniera rubensiana, da tempo riconosciuto dalla critica, (che) dovette essere assolto non solo con la realizzazione di tele chiaramente derivate da invenzioni dal suo maestro o addirittura da esse copiate, ma pure attraverso la circolazione delle stampe, che forse iniziò a vendere ai colleghi genovesi” (Orlando, 1999, p. 14). L’analisi del dipinto, che sembra essere il bozzetto per una pala d’altare non rintracciata o non eseguita, conferma quest’osservazione. Come spesso fece nel corso degli anni Trenta del Seicento, infatti, Malò vi rielabora dei modelli rubensiani, quali l’Assunzione dipinta nel 1614 per la chiesa dei Gesuiti di Anversa (Vienna, Kunshistorisches Museum) e il dipinto di stesso soggetto eseguito per la chiesa di Notre-Dame-de-la-Chapelle di Bruxelles (Düsseldorf, Stiftung Museum Kunstpalast). Sanguineti nota che “l’impiego di toni argentei nella gloria e di tocchi sugosi, ocra e rossi, nelle vesti degli apostoli, dimostra l’attenzione al cromatismo verificato a Genova attraverso i sanguigni artisti locali e i più velati colleghi fiamminghi, fra tutti Jan Roos” (Sanguineti, 2004, p. 138). Questi elementi incoraggiano a datare l’opera intorno al 1640, in occasione del secondo soggiorno di Vincenzo Malò a Genova
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100351198
  • NUMERO D'INVENTARIO 338
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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