Adorazione dei pastori
dipinto,
post 1584 - ante 1584
Semino Andrea (1526 Ca./ 1594)
1526 ca./ 1594
DIPINTO su tela. CORNICE: lignea a cassetta dorata; fascia a rilievo stondata; decorazioni intagliate a rilievo
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 295 cm
Larghezza: 195 cm
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ATTRIBUZIONI
Semino Andrea (1526 Ca./ 1594): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
- INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera proviene dalla chiesa di San Francesco di Castelletto a Genova, dove era collocata sull'altare della cappella della famiglia Spinola. Nell'inventario inedito delle opere della Galleria Sabauda redatto dal direttore Carlo Gamba nel 1871 compare un'annotazione a matita che recita: "Venne dal Pal. Reale di Genova nel 1833. Direzione Rob. D'Azeglio". Il dipinto potrebbe dunque essere confluito nelle collezioni di palazzo Durazzo di Genova, forse in occasione delle soppressioni napoleoniche degli ordini monastici di inizio Ottocento, e da lì trasferito a Torino per l'allestimento della Regia Pinacoteca. Il dipinto è datato 1584 e firmato da Andrea Semino in una iscrizione in basso a sinistra. Andrea Semino apparteneva a una famiglia di artisti genovesi. Partecipa a varie imprese decorative (palazzo Spinola, 1565; palazzo Cambiaso, 1565 circa, ecc.), in cui rivela l'influsso del manierismo tosco-romano (Francesco Salviati) ed emiliano. Nelle pale d'altare si mostra in linea con le esigenze di chiarezza narrativa e carica persuasiva imposte dai dettami della Controriforma. La composizione ora presso la Galleria Sabauda risulta evidentemente influenzata dalla 'Pala Basadonne' (oggi a Washington, National Gallery of Art) realizzata da Perin del Vaga nel 1534 per la chiesa di Nostra Signora della Consolazione vecchia in Bisagno a Genova. Perino media a Genova motivi e linguaggi maturati a Roma nell'ambito di Raffaello. Infatti il brano della Madonna col Bambino nella pala del Semino richiama la 'Madonna del diadema' di Raffaello, assai nota nel corso del XVI secolo (se ne osserva l'influenza anche nel dipinto con analogo soggetto di ambito ferrarese, già riferito al Bastarolo, con inventario 197, nella medesima Galleria). Lo stesso tema era già stato affrontato dal Semino negli anni Sessanta, nella Adorazione dei pastori della Cappella Pinelli nella Santissima Annunziata di Portoria, in cui l'impostazione bloccata e statica della composizione rivela un manierismo studiato, con le due figure maschili in primo piano a costituire una sorta di sipario teatrale, e con i profili duri, quasi intagliati dei personaggi. Vent'anni dopo nella pala Spinola l'artista supera le complessità e le ricercatezze manieriste pervenendo a una smeplificazione della fomr a e dell'impaginazione: le pennellate fluide e fuse compongono un'atmosfera di intimità, nonostante una ripresa alquanto fedele dei gruppi di personaggi, con l'asino e il bue tratti da un medesimo cartone, rovesciato, i pastori sullo sfondo svegliati dall'annuncio di un angelo, il pilastro a bugnato che sostiene le rovine (Caraceni Poleggi 1987). La pala di Torino è citata senza alcun approfondimento, né l'attuale collocazione, da E. Parma in La pittura in Liguria 1999)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350944
- NUMERO D'INVENTARIO 385
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- ISCRIZIONI in basso, a sinistra - ANDREAE CEMINI OPUS MDLXXXIIII - lettere capitali - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0