reliquiario architettonico - a tempietto, opera isolata - bottega lombarda (ultimo quarto sec. XVI)

reliquiario architettonico a tempietto, post 1584 - ante 1584

Base circolare con zoccolo; fusto a balaustrino con nodo globulare; decorazione di fiori e fogliami. Nel piede sono i simboli della passione alternati a testine di cherubini. Anche il nodo è decorato da cherubini separati da festoni fioriti. Base della campana a calotta sferica con la ripetizione del motivo di cherubini e festoni fioriti contenuti entro quattro specchiature separate da volute. Campana a tempietto con quattro montanti in forma di telamone alato poggianti su volute traforate poggianti su una fascia decorata da fiori in rilievo. Il coperchio a calotta, impostato su una fascia analoga, è decorato da quattro pinnacolini torniti posti in corrispondenza dei sostegni; anch'esso presenta cartelle con i simboli della Pasisone. All'interno, entro una fialetta in cristallo, collocata in un bulbo di foglie d'acanto, è la sacra reliquia

  • OGGETTO reliquiario architettonico a tempietto
  • MATERIA E TECNICA argento/ doratura/ fusione/ sbalzo
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il reliquiario in esame perviene alla cattedrale su donazione del canonico prevosto Ardicino della Porta nel 1584, come indica l'iscrizione, all'epoca del vescovato di Francesco Bossi. Il canonico è identificabile con quell'Ardicino Della Porta che il 6 febbraio 1605 fa testamento alla Fabbrica della Cattedrale, con l'ordine di essere seppellito avanti la Cappella di Sant'Agabio, per la quale si fa committente anche di alcuni rifacimenti (Novara, Archivio della Cattedrale, "Fabbrica della chiesa novarese", VII, teca A, n. 19). La sacra reliquia della spina della corona di Cristo era probabilmente già nella Cattedrale, conservata in un reliquiario poco decoroso, ivi pervenuta in occasione a noi sconosciuta. Il reliquiario ora in esame è citato negli inventari della cattedrale novarese a partire da quello del 1594, redatto in occasione della visita pastorale de Bascapè che nella sua Novara sacra cita la presenza della reliquia nella cattedrale. Non conosciamo l'autore del reliquiario, ma possiamo precisarne i caratteri e l'area di cultura di appartenenza in base alla data di esecuzione ed all'analisi tipologica. L'ostensorio si pone infatti in rapporto diretto con l'ostensorio ambrosiano del Museo del Duomo di Milano, datato 1579, ma anche con la croce ed i candelieri della sacrestia meridionale dello stesso duomo, donati nel 1604 da Federico Borromeo: gli stessi motivi tardomanieristici, sensibili agli influssi cinquecenteschi dell'Amadeo, diventeranno usuali nell'oreficeria lombarda tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento. In particolare in questo senso vanno i puttini alati, i motivi a festone, i telamoni alati, il motivo a cartelle dello zoccolo della campana, molto vicino a quello della fascia superiore del pulpito meridionale del Duomo milanese (Il Seicento lombardo. Catalogo dei dipinti e delle sculture, catalogo della mostra, Milano 1975, pp. 16-18; Tesoro e museo del duomo di Milano, Milano 1978, p. 63; O. Zastrow, L'oreficeria lombarda, Milano 1978, pp. 179-186). Alcuni dei motivi segnalati ritornano nell'ostensorio della Confraternita dell'orazione e della morte di Trino (si vedano in particolare i motivi a volute su cui poggiano i telamoni alati, i motivi del nodo e del sottocoppa), nonché nella pisside, datata 1622 della chiesa dei SS. Remigio e Battista di Carignano (G. Romano in Arte religiosa e vita religiosa a Carignano, catalogo della mostra, Pinerolo 1973, p. 120; A. Bondi, in A. Barbero - C. Spantigati (a cura di), Inventario trinese, Trino 1980, pp. 105-106). La presenza dei simboli della Passione, qui spiegabili alla luce della funzione dell'oggetto, è consueta nelle suppellettili sacre di fine Cinquecento - inizio Seicento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100030936
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI Sotto il piede - R.D. ARDICINUS A PORTA CAN. SACRAM SPINAM A.R.D.F.N.C.D.D. RELIQUIARIO INCLUDI ET DEDORARI F.A.D. 1584 NOVAR - lettere capitali - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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