San Sebastiano

dipinto, ca 1510 - ca 1520

DIPINTO su tavola, con spaccatura verticale ben visibile sul retro; a tergo due traverse orizzontali antiche sul retro. CORNICE lignea dorata intagliata e punzonata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 77 cm
    Larghezza: 56 cm
  • ATTRIBUZIONI Caroto Giovan Francesco (attribuito): pittore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Zenale Bernardo Ambito Di
    Bramantino Cerchia
    Morando Paolo detto il Cavazzola
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
  • INDIRIZZO via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera faceva parte della collezione dell'industriale e mecenate piemontese Riccardo Gualino (Biella 1879 - Firenze 1964). Una fotografia - appartenente ad una serie di Dall'Armi databile agli anni 1922-1924 che ritrae alcuni interni delle residenze Gualino - documenta che il dipinto era già di proprietà Gualino nei primi anni Venti, posto nel castello di Cereseto. Nel 1930 Riccardo Gualino - in seguito al successo riscosso dalla esposizione di parte della sua collezione in Galleria Sabauda due anni prima - decideva di donare alla Galleria una cospicua parte di quelle opere, fra cui questo dipinto (Inventario manoscritto F. Gamba, vol.II, registrazione 1940-41, ff.74-75). Lionello Venturi (1926) l'assegna al veronese Giovanni Francesco Caroto e lo pone in prossimità dell'affresco con l'"Annunciazione" nella chiesa di San Girolamo a Verona del 1508. Lo giudica una delle opere più belle del Caroto datandola verso il 1508 per i confronti con gli affreschi dell'Annunciazione nella cappella Spolverini di Sant'Eufemia a Verona (1520 circa). Venturi rammenta come l'opera sia stata anche attribuita ad un altro pittore veronese, Paolo Morando detto il Cavazzola. Il dipinto è poi accostato da Suida (1953) e dalla critica successiva alla cerchia del Bramantino (Bartolomeo Suardi detto il B., 1465 c. - 1530). Carlo Del Bravo (1964), che concorda con il riferimento a Caroto, sostiene che l'opera della Sabauda è una prova del fatto che l'artista conosce l'opera di Bramantino, come già notava Suida (1953). Anche Noemi Gabrielli (1971) attribuisce l'opera al Caroto. La composizione risulta accostabile anche al San Sebastiano della pala raffigurante la 'Madonna col Bambino e Sant'Anna in gloria e santi' in San Fermo Maggiore o con quello nel pannello in San Giorgio in Braida, entrambe opere veronesi del terzo decennio. Il dipinto è classificato come opere del Caroto presso la Fondazione Zeri
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350921
  • NUMERO D'INVENTARIO 180
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • ISCRIZIONI retro tavola, basso destra - INV. 180 - maiuscolo - non determinabile -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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