Cristo coronato di spine

dipinto, ca 1510 - ca 1520

Personaggi: Cristo. Abbigliamento: all'antica. Simboli della passione: corona di spine; sudario; dadi; trenta denari. Elementi architettonici: colonne con capitello a foglie d'acanto. Oggetti: lanterna; cartellino; corda; sepolcro;lancia; spada

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 130
    Larghezza: 85
  • ATTRIBUZIONI Hugenszoon Lucas Detto Luca Di Leida (1494/ 1533)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Durer Albrecht
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
  • INDIRIZZO Piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto figura già nella collezione del cardinale Decano Carlo de' Medici. Viene descritto dal Baldinucci, che lo attribuisce al Dürer, nella Galleria del Granduca Cosimo III: "vi è ancora un altro quadro di sua mano in tavola alto circa braccia due e mezzo, dov'è raffigurato Gesù Cristo appassionato con mani legate, e tutti gli strumenti della passione e dal ginocchio in giù nel sepolcro". In precedenza figura, senza attribuzione, nell'Inventario del Casino di S. Marco stilato nel 1666 alla morte del Cardinale Carlo. L'attribuzione del Baldinucci viene mutata nel 1795 allorchè il dipinto, riferito a questo punto a Luca di Leida, entra agli Uffizi da Palazzo Vecchio nel febbraio, su precisa richiesta del direttore della Galleria Tommaso Puccini, rivolta al sovrano il 12 gennaio 1795. Da allora l'opera ha mantenuto l'attribuzione a Luca di Leida, pur con certe riserve avanzate dal Bode (1910). Esposto in Tribuna, fino ai primi del Novecento, fu trafugato dai tedeschi a S. Leonardo in Alto Adige durante l'ultimo conflitto mondiale. Rimase poi a lungo in Deposito presso il Magazzino Occhi di Palazzo Pitti (1954) e tornò agli Uffizi nel 1970. La critica più recente mantiene l'attribuzione a Luca di Leida, anche se l'opera non è citata in nessuna monografia del pittore. In effetti la composizione viene solo messa in relazione ad una incisione di Luca siglata e datata 1517, in cui però le varianti rispetto al dipinto sono molte; vi appare infatti il flagello, il fascio di verghe, ed una diversa disposizione dei simboli della passione. Il Cecchi (1986) propende per un anonimo pittore olandese del Cinquecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900286938
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario 1890, n. 1460
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2006
  • ISCRIZIONI sul retro - 127 (rosso) - numeri arabi - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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