San Francesco d'Assisi

dipinto,

Rappresentato a mezza figura il santo è a mani giunte e volge lo sguardo verso l'alto. L'aureola rischiara il fondo scuro ed il volto illuminato assume espressione ispirata

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Reni Guido (attribuito): pittore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Bisi Bonaventura Detto Padre Pittorino
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Un elenco compilato dal restauratore Federico Pezzi su incarico di Roberto d'Azeglio in data 22 aprile 1833 segnala tra i dipinti trasferiti dal Palazzo Ducale di Genova al Palazzo Reale della stessa città un "S. Francesco d'Assisi tela/ Guido Reni" avente il n. d'ordine 9 dell'inventario del Palazzo Ducale (Galleria Sabauda, Archivio, Catalogo dei quadri stati trasportati dal Palazzo Ducale a quella di S. S. R. M.). Il dipinto non compare tra le opere trasportate dal Palazzo Reale di Genova alla Reale Galleria di Torino nel 1833 (Pinto 1994, fasc. V, p. 16) e fece probabilmente il suo ingresso nelle collezioni della pinacoteca dopo il 1853: il registro inventariale redatto in quell'anno lo elenca, infatti, tra i "Quadri Stati messi nella Rle. Galleria dopo fatto il Presente Inventario", dicendolo esposto nella "Camera nº 6 nella Torre" di Palazzo Madama, prima sede del Museo (n. d'ordine 573, fol. 21). Compare con attribuzione sicura a Guido Reni nel catalogo a stampa del 1857, da cui si ricava che il dipinto era in quel momento collocato nella Sala n. 4 detta dei Paolo Veronese (C. Benna, Catalogue des tableaux, bas-rel iefs et statues des diverses écoles exposés dans la Galerie Royale de Turi n, Torino 1857, p. 94, n. 573), e nel catalogo del 1859 che lo menziona tra i dipinti che "ayant été acquis depuis l'arrangement actuel de la galerie, on les a disséminés dans differentes salles" (Callery 1859, p. 275, n. 573). Nel 1884 il quadro risulta esposto, sempre con attribuzione al Reni, nella settima sala - dedicata ai pittori delle scuole regionali italiane dei secoli XVI, XVII e XVIII - al secondo piano del Palazzo dell'Accademia delle Scienze, dove la pinacoteca era stata trasferita nel 1865 (Gamba 1884, p. 49, n. 187). Anche Noemi Gabrielli (1971, p. 214, fig. 265) lo pubblica come opera sicura del maestro bolognese sottolineando la buona qualità dell'esecuzione e la bellezza della materia pittorica dai caldi toni rossastri. Il dipinto non compare nè come autografo nè come opera di scuola nello studio del Baccheschi su Guido Reni del 1971. Stephen Pepper nella monografia sul maestro bolognese inserisce il dipinto in questione tra le copie del San Francesco con i due angeli della Galleria Colonna a Roma, attribuendolo a fra' Bonaventura Bisi detto Padre Pittorino (Bologna, 1612-1659), artista specializzato in piccole miniature con soggetti di natura morta e copie da Reni, amico e corrispondente del Guercino, ricordato dalle fonti come consulente artistico e mediatore tra i pittori bolognesi, gli Estensi e i granduchi di Toscana (Pepper 1988, pp. 272-273, cat. 125, fig. 116. Per il Bisi si vedano R. Galleani, Bonaventura Bisi e il Guercino, in "Paragone", n. 307, 1975, pp. 80-82; R. Morselli, Il collezionismo di nature morte a Bologna fra Sei e Settecento, in D. Benati, L. Peruzzi, a cura di, La natura morta in Emilia e in Romagna. Pittori, centri di produzione e collezionismo fra XVII e XVIII secolo, Milano 2000, pp. 69 e 74; G. Mancini, Indagine sul collezionismo estense, in Eadem, 2000, pp. 212 e 216; G. Mancini, ad vocem Fra' Bonaventura Bisi, in Eadem, 2000, p. 303). Secondo Sofia Villano, redattore della scheda OA per la Soprintendenza BSAE di Torino (UC-SBSAE-PIE 00000375) la figura rappresentata nel quadro della Galleria Sabauda è vicina al san Francesco dipinto nella tela della chiesa dei Gerolamini a Napoli e a quello della tela del Louvre, entrambe eseguite nel 1631, opere presenti nella monografia del Pepper (pp. 272 e 273, catt. 124 e 126, figg. 115 e 117). La studiosa propone inoltre di identificare il dipinto torinese con il "Quadro sopra Tela di larghezza palmi due, oncie sei e mezza, altezza palmi tre' ed oncie una genovesi rappresentante S. Francesco di Guido-Reni portato sotto il Numero nove dello Stato suddetto" citato nell'atto di vendita della collezione dell'avvocato Carlo Andrea Gabaldoni di Genova ai Savoia in data 30 agosto 1821. La raccolta Gabaldoni (continua in OSS)
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350868
  • NUMERO D'INVENTARIO 584
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • ISCRIZIONI retro della tela, su etichetta - Nº. 9./ Quadro sopra tela di larghezza/ palmi 2,6 ½ altezza palmi 3.1. gen ovesi/ rappresentante S. Francesco/ di Guido Reni/ Vedasi Contratto del 30 . Agosto 1821./ in Notaro Ignazio Carbone di Genova/ Ignazio Carbone - a incisione - francese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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