Lotta tra amorini e putti baccanti. Lotta tra amorini e putti

dipinto

I sei soggetti a figura intera lottano tra loro divisi per coppia. I tre baccanti hanno la meglio sugli amorini i quali hanno lasciato a terra archi e feretre. Sul fondo, da centro verso destra, si estendono tralci di vite con grappoli d'uva, mentre sulla mensola a sinistra sono un otre e un largo calice di vetro con del vino. L'opera è fornita di cornice moderna in legno dorato con modanature lineari

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Reni Guido (attribuito): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto proviene dalla raccolte sabaude ed è citato ne 'Inventario con estimo. Dei quadri esistenti a palazzo di S.A.R.' fatto redigere da Carlo Alberto principe di Carignano nel 1831. Il Baudi di Vesme, riprendendo una notizia resa nota dal Malvasia, afferma che il dipinto fu realizzato da Guido Reni e da questi donato al marchese Alessandro Facchenetti, suo protettore. Lo studioso informa inoltre che il dipinto si trovava nel Palazzo Reale di Torino già prima del 1832, anno di istituzione della Reale Galleria (Baudi di Vesme 1899, p. 134). Il marchese Facchenetti era ambasciatore bolognese a Roma ed il suo intervento fu determinate per risolvere i contrasti sorti tra Reni e il cardinale Giovan Battista Pamphilj all'epoca del soggiorno dell'artista nell'Urbe nel 1627. Secondo quanto riportato dal Malvasia infatti "Stando in Roma Guido ebbe e corse un gran pericolo della vita per una prestita ed era in prigione dalle quale fu liberato mediante la protezione e dalla distrezza del Marchese Facchinetti vecchio per lo chi Guido fece e gli mandò a Bologna per regallo il quadro dei puttini sul colorito quasi del Caravaggio ma di buon disegno ". Non contemplata nel catalogo redatto da Noemi Gabrielli la "famosa lotta di Amoretti e Baccarini (donata) al Marchese Facchenetti, suo (di Guido Reni) gran protettore alle occorrenze" citata in più luoghi dal Malvasia, è stata riconosciuta nel dipinto conservato alla Galleria Doria Pamphili di Roma di cui quella di Torino sarebbe una copia, insieme ai dipinti di medesimo soggetto conservati al Palazzo del Senato di Roma, a Gracovia e ad un quarto passato per il mercato antiquario (Pepper 1988). Il dipinto sabaudo, sulla cui autografia la critica non ha mai dubitato, è del resto in linea con la temperie culturale romana di secondo e terzo decennio del Seicento, che ebbe tra i principali fautori il cardinale Maurizio di Savoia, il quale peraltro commissionò a quattro pittori-intellettuali accomunati dalla medesima rete di committenze (il Domenichino, il Gessi, l'Orbetto ed il Padovanino), quattro tele con Putti di cui una, quella realizzata dal Domenichino, si conserva in Sabauda (Di Macco 1995). La 'Lotta tra putti' si accosta a questa serie per l'articolata iconologia intrisa di significati morali che, nell'esempio specifico, assume particolare importanza per l'episodio riportato dal Malvasia; secondo studi recenti tali ideazioni iconografiche videro il coinvolgimento del poeta letterato Giovan Battista Marino, autore de 'La Galleria' pubblicata nel 1619, che fu tra le personalità più interessanti e suggestive dei frequentatori delle cerchie intellettuali romane (Pfisterer 2008; Dossi 2010). Il dipinto è stato concesso in deposito esterno al Museo Civico di Torino, luogo in cui l'hanno indicata sia Baccheschi che Pepper (Baccheschi 1931; Pepper 1988) ed è di nuovo esposto in Sabauda dal 1990
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350859
  • NUMERO D'INVENTARIO 927
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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