Re Davide in preghiera
dipinto,
Il Re David è realizzato a mezza figura e di tre quarti, con le mani giunte in preghiera e lo sguardo rivolto verso l'alto. È coperto da un manto porpora con decorazioni a griccia. Di fronte a lui un tavolo sul quale è adagiato il libro dei salmi. La cornice in legno dorato presenta tre modanature di cui l'esterna decorata a motivi vegetali
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Barbieri Giovan Francesco Detto Guercino (bottega): pittore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Barbieri Giovan Francesco Detto Guercino,scuola (mahon)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
- INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fu acquistato dalla Pinacoteca nel 1842 dall'artista, collezionista e mercante professor Angelo Boucheron. Insieme ad altre opere il dipinto fu valutato da una commissione voluta da S. M. e riunita in casa Birago. La vendita fu al centro di curiose dinamiche le cui fasi sono state recentemente ricostruite da Stefania De Blasi. Un "Guercino, Davide profeta, Mezza figura al vero della più bella maniera" compare infatti come settima opera delle 32 citate nel primo elenco delle opere proposte a S. M. nel 1842 (De Blasi, 2007). La Gabrielli sembrerebbe propendere per l'ipotesi, già sostenuta dal Voss (Voss 1922), secondo la quale il dipinto sarebbe da identificare con l'opera di medesimo soggetto realizzata nel 1651 per Giuseppe Locatelli, citata sia nel Libro dei Conti che dal Malvasia assieme ad una Sibilla Samia (Gabrielli 1971). Da quanto si apprende dal Libro dei Conti difatti il 16 maggio di quell'anno il Locatelli pagò al Barbieri un compenso di 133 ducatoni per un quadro con il Re David (Ghelfi 1997). Nel catalogo del 1971 si riporta puntualmente anche il parere del Mahon - una comunicazione orale del 1966 - secondo il quale il dipinto andrebbe espunto dal corpus autografo del Guercino poiché si tratterebbe di esecuzione di bottega. La critica successiva si è mostrata concorde peraltro nell'identificare il dipinto documentato al 1651 con quello della collezione Earl Spencer conservato nella Althorp House di Northampton (Salerno 1988; Helston-Henry 1991; Stone 1991). Tale convinzione si basa su alcuni dati e emergono dai documenti trasmessi dal Guercino stesso: negli scritti allegati al Libro dei Conti che riassumono i pagamenti avvenuti nell'arco di ogni singolo anno, e precisamente nel foglio 79 recto relativo al 1651, si specifica che il quadro con il Profeta David fu fatto per il signor Locatelli di Cesena (Ghelfi 1997) e proprio nella città romagnola è documentato al 1768 l'acquisto effettuato a Cesena dal pittore neoclassico Gavin Hamilton, per conto di Earl Spencer, di alcune opere cedute direttamente dalla famiglia Locatelli tra cui appunto la tela realizzata dal Guercino nel 1651 raffigurante il profeta Davide (Salerno 1988, Stone 1991). Tali coincidenze escludono di fatto il dipinto di Torino dalla possibile identificazione con la composizione del 1651, a favore della tela conservata nella Althorp House di Northampton. Il quadro di Torino non viene menzionato nella pubblicazione del Mahon ne' in quella dello Stone, mentre nel catalogo redatto da Luigi Salerno nel 1988 viene riportata con una minima bibliografia tra quelle dubbie, attribuite in passato al Guercino
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350838
- NUMERO D'INVENTARIO 147
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0