ritratto di donna

dipinto, ca 1720 - ca 1721

Supporto incollato su asse lignea, sulla quale si evidenzia la presenza di chiodi

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA carta/ pastello
  • ATTRIBUZIONI Carriera Rosalba (1675/ 1757)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera fu donata alla Galleria Sabauda insieme alla collezione d’arte dell’industriale e mecenate torinese Riccardo Gualino nel 1930. In precedenza era già stata esposta a Palazzo Pitti in occasione della mostra dedicata alla pittura del Sei e Settecento italiano del 1922 (Tarchiani, 1922; Nugent, 1925) e in quella veneziana del 1929. Dal 1933 al 1958 fu trattenuta invece nella sede londinese dell’Ambasciata Italiana, prima di essere definitivamente restituita al museo torinese (Dagli ori antichi, 1982). L’autografia non è mai stata oggetto di opinioni divergenti, essendo da sempre confermata a Rosalba Carriera. Ha destato per converso maggiori controversie la proposta a suo tempo avanzata da Lionello Venturi (1926) e implicitamente sostenuta dalla Gabrielli (1971), che identificava la dama ritratta nella sorella dell’artista “Nanetta” (Giovanna) sulla base della presunta somiglianza riscontrata con il Doppio Ritratto degli Uffizi, che si credeva mostrasse per l’appunto entrambe le sorelle. Indubbia però è la rispondenza con il pastello di analoghe dimensioni dell’Hermitage di San Pietroburgo (Sani, 1988, p. 294 n. 138; Ead., 2007, p. 158-159 n. 154), generalmente datato alla terza decade del secolo (Sani, 1988), che rende per giunta conto della pratica dell’artista di realizzare più versioni dello stesso ritratto, spesso richiesto dalla committenza in diversi esemplari. Anche dal punto di vista formale entrambi mostrano una comune morbidezza di tratto e una notevole dolcezza nello sfumato, che li rende paragonabili alla migliore produzione ritrattistica di quel decennio (cfr. Sani, 2007). La presenza del sontuoso manto di ermellino portato dalla figura, sin’ora interpretato semplicemente come un mero ornamento del vestiario femminile dell’epoca (Sani, 1988), è stato più di recente letto nella sua piena connotazione simbolica. Contraddistinguerebbe cioè la dignità principesca del personaggio ritratto, da ultimo riconosciuto in Louise-Françoise duchessa de Bourbon e principessa di Condé, altrimenti nota come Mademoiselle de Nantes. A favore del riconoscimento proposto si ergerebbe non soltanto la somiglianza fisiognomica con gli altri ritratti conosciuti della donna ma soprattutto con quello della giovane figlia, Mademoiselle de Clermont, a sua volta immortalata da Rosalba Carriera nel pastello del Museo Condé di Chantilly. Il suo nome ricorrerebbe persino con una certa frequenza nel Diario parigino della pittrice insieme a quello delle figlie, che pare fossero state da lei entrambe ritratte. Tale citazione concorre dunque, insieme al dato stilistico, a restringere la datazione del pastello agli anni 1720-21 (Pasian, 2007). Inoltre secondo la lettura fornita da Alessio Pasian il gesto della mano destra portata al cuore, oltre ad alludere alle virtù dell’effigiata, risponderebbe a un omaggio reso da Rosalba alla Bella Nani di Paolo Veronese
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100217089
  • NUMERO D'INVENTARIO 974
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2006
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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