soggetto assente

bandiera, 1800 - 1899

Drappo realizato in taffetas blu e écru, con la tecnica del ricamo ad intarsio; alcuni dettagli sono realizzati a pennello in rosso e oro. Unitamente al drappo, si sono conservati due pannelli rettangolari in taffetas blu e un lungo pannello rettangolare,in taffetas blu, foderato di tela di lino beige, forse la cravatta

  • OGGETTO bandiera
  • ATTRIBUZIONI Dematteis Carlo (attivo Torino 1776): tappezziere
    Ottani Giuseppe (attivo Torino 1776): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Armeria Reale
  • LOCALIZZAZIONE Armeria Reale
  • INDIRIZZO p.zza Castello, 191, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In occasione dell'attuale schedatura, la bandiera, già inserita ina una busta su cui era riportato il numero d'inventario O.76, è stata identificata da Enrico Ricchiardi nella O.77. Il drappo delle bandiere d'ordinanza modello 1774 dell'Esercito Sardo così doveva apparire: quadrato, di circa 180 cm di lato, e al lato all'asta portavano cucita la vena che serviva ad infilare il drappo sull'asta. Era azzurro, con un ampio bordo bianco. Il campo azzurro era attraversato dalla grande croce bianca di Savoia i cui bracci raggiungevano il bordo bianco. Ciascuno dei quattro quarti era ornato con tre fiamme ondeggianti nere sorgenti dai bracci della croce e orlati d'oro. Il bordo bianco era ornato in pieno con un nastro azzurro ondeggiante alla sarda appuntato verso l'interno ai quattro angoli e in corrispondenza dei bracci della croce. Fiamme e bordo bianco erano orlati da entrambe le parti d'oro. Al centro della croce erano dipinti due cannoni dorati in decusse sovrastati da granata scoppiante con fiamma naturale (rossa), simbolo dell'artiglieria. Il verso era identico al recto. La bandiera in questione, assieme alla sorella O.76, era del modello 1774, stabilito da Vittorio Amedeo III (1773 - 1795). Fu confezionata dal tappezziere Carlo Dematteis nel 1776 e dipinta in alcune parti dal pittore Giuseppe Ottani. Appartenne al secondo battaglione del Corpo Reale d'Artiglieria e assieme all'altra rimasero, come consuetudine dell'epoca, di proprietà del comandante l'Artiglieria quando questa, a seguito delle condizione di pace, fu ridotta ad un solo battaglione nel 1796. Per questo motivo nel 1799, quando i Savoia furono scacciati dal Piemonte, le due bandiere non furono portate a Parigi dai francesi e si salvarono. Successivamente, nel 1882, furono donate all'Armeria da parte del conte Carlo Lodovico d'Agliè. Bibliografia: A. Angelucci, Catalogo della Armeria Reale illustrato con incisioni compilato dal maggiore Angelo Angelucci per carica del Ministero della Casa Reale, Torino 1890; C. A. Gerbaix de Sonnaz, Bandiere, stendardi e vessilli di Casa Savoia dai Conti di Moriana ai Re d'Italia (1200 - 1861). Tipografia degli Artigianelli, Torino 1911; E. Ricchiardi, Bandiere della fanteria di linea nazionale sabauda (1690 - 1773). Studi Piemontesi, vol. XVII, fasc. 2. Torino 1988, pp. 359 - 382; E. Ricchiardi, Bandiere e stendardi dell'Esercito Sardo (1713 - 1802). Regione Piemonte e Centro Studi Piemontesi, Torino: 2006; R. Cosentino(a cura di), L'archivio storico dell'Armeria Reale di Torino. Umberto Allemandi & C. Torino: 2005. Riferimenti Archivio Storico dell'Armeria Reale: Strumenti 24. Corrispondenza, fascicolo 435
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100216733
  • NUMERO D'INVENTARIO O.077
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Armeria Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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